Alba (CN) – I Pm del processo contro Egea di Alba, non hanno dubbi: per loro su diretto ordine di Pier Paolo Carini (nella foto per chi guarda è il primo a sinistra insieme alla ex sindaca Rita Rossa e all’allora ad di Amag Mauro Bressan, dopo la firma del contratto per il teleriscaldamento), ex amministratore delegato della società, hanno costantemente alterato i bilanci, fornendo ai risparmiatori informazioni false su una società in costante perdita, dovuta all’incapacità nella programmazione dei prezzi e nella gestione di compravendita di gas ed energia. Le perdite riguardano il periodo che va dal 2017 al 2021 proprio quando Egea era partner della multiservizi alessandrina Amag per la gestione del teleriscaldamento. Ieri, su disposizione del gip di Asti, i militari del Nucleo di polizia economico – finanziaria di Torino diretti da Alessandro Langella hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di oltre 3,6 milioni di euro nei confronti dell’ex ad Carini per false comunicazioni sociali. Secondo le Fiamme Gialle, Egea Spa nel 2015 ha iniziato a emettere una serie di prestiti obbligazionari “che ne hanno ampliato l’indebitamento — rileva il gip — quantificabile in30,3 milioni di euro”. Per poter far fronte agli approvvigionamenti di materie prime la società “si sarebbe finanziata col mancato pagamento delle tasse: 103,8 milioni di Iva nel 2022, 25,6 milioni nel 2023, 45 milioni e 359.000 euro relativi ai ruoli emessi dall’Agenzia delle dogane e dai monopoli. Interessante ricordare che nel marzo di quest’anno il colosso dell’energia Iren Spa, ha “comprato” Egea.