Asti – Obiettivo della nuova direttiva sarebbe rimettere a norma, per ridurre le emissioni effetto serra e il consumo energetico entro il 2030, le case che non rispettino alcuni parametri. Sarebbero quasi 17.000 le case da ristrutturare in provincia poiché si stima che almeno l’85% non rispetti la direttiva. La media della spesa prevista sarebbe di 30.000 euro e, pur se non sono previste sanzioni in mancanza di ristrutturazione, ciò comporterebbe che il valore della casa verrà sempre più ridotto. Il presidente della Confedilizia spiega che si è lavorato per ottenere diverse modifiche alla direttiva che prevedeva il divieto di acquistare immobili privi di alcune caratteristiche, arrivando a pretendere semplicemente che gli Stati europei debbano raggiungere riduzioni percentuali del consumo medio di energia degli immobili. Posto però che si dovrebbe ridurre del 55% il consumo energetico, Bosso ritiene non accettabile il testo e chiarisce che ad oggi nessun intervento sugli immobili è previsto. Soltanto il governo potrebbe rendere la direttiva coercitiva recependola nella legislatura italiana e ci sono ancora due anni per farlo. Il problema vero è che si teme che i cittadini sarebbero obbligati a sopportare costi molto elevati per ripristinare gli immobili e non è ancora chiaro chi dovrebbe sostenerli. Dopo il “delirio” del superbonus è difficile non avere riserve su progetti che metterebbero in moto continui cambiamenti e potrebbero implicare che i fondi li ottenga chi ne ha meno bisogno, mentre chi ne ha più bisogno ne rimanga escluso.