Roma – Salvini e la Lega hanno criticato la condanna del gioielliere di Grinzane Cavour che ha ucciso due rapinatori, ma si dimentica che le norme oggi in vigore sono state cambiate quando proprio la Lega era al governo. Il gioielliere Mario Roggero il 4 dicembre scorso è stato condannato in primo grado a 17 anni di carcere. Nel 2021 uccise due rapinatori e ne ferì un terzo mentre stavano fuggendo dopo la tentata rapina nella sua gioielleria. Vari esponenti della Lega hanno criticato la sentenza, sostenendo che Roggero avrebbe agito per legittima difesa e non meriterebbe la condanna. Mentre, secondo il tribunale di Asti, le azioni di Roggero rappresenterebbero un duplice omicidio, col pubblico ministero che ha parlato di “un’esecuzione”. Per tutta risposta il leader della Lega Matteo Salvini ha scritto sui social che “a meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario”, mentre la senatrice Mara Bizzotto ha voluto ricordare che “il colpevole è il ladro, non chi si difende”. Non basta perché, secondo il parlamentare europeo della Lega Matteo Gazzini, se uccidi solo due dei tre rapinatori “non devi andare in galera, ma al poligono ad allenarti”. Tutto ciò mentre i leghisti dimenticano che la riforma più recente sulla legittima difesa è stata voluta proprio dal loro partito e che, come avevamo scritto a suo tempo, non ha cambiato granché la situazione. Infatti, grazie anche al voto determinante della Lega, la Legge sulla legittima difesa ha modificato l’articolo 52 del codice penale rendendo sempre sussistente il rapporto di proporzionalità tra offesa e difesa per chi reagisce con un’arma legalmente detenuta a un’intrusione all’interno della propria abitazione o del proprio negozio. La legge prevede poi che “agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”. Queste norme non implicano comunque che qualunque risposta a una rapina o a un furto debba essere per forza considerata come legittima difesa. Spetta infatti sempre al giudice il compito di valutare. Tra l’altro, nel caso specifico di Roggero, è bene ricordare che l’uomo non ha ucciso i rapinatori mentre questi erano nel suo negozio ma solo in seguito, quando i banditi erano in fuga – e dunque era venuta meno “l’attualità” del pericolo, una delle condizioni previste dall’articolo 52 del codice penale – e il negoziante li ha rincorsi fino alla loro auto. Ma la Lega questo lo ha dimenticato. Pesa troppo ad Alberto da Giussano. Anche perché proprio la Lega di Salvini ha poi riformato le regole riguardo l’eccesso colposo di legittima difesa, ossia di chi per esempio reagisce a una rapina oltre i limiti previsti dalla legge. In questo caso la riforma ha previsto per chi va oltre i limiti della legittima difesa una valutazione specifica per cui non può essere punito se ha agito in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto. Inoltre nel programma elettorale della Lega per le elezioni politiche 2022 non c’era nessuna proposta riguardante una modifica o una riforma della legge sulla legittima difesa. Quest’ultima viene inclusa tra le proposte del precedente programma elettorale. Non è quindi chiaro a che cosa si riferisca per esempio il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, che il 4 dicembre ha commentato la condanna di Roggero scrivendo: “Avanti tutta con la riforma della legittima difesa voluta da Matteo Salvini”. È del tutto evidente che i leghisti oltre confusionari siano anche smemorati. Infatti in questa legislatura l’unica proposta di legge sul tema è stata fatta dal capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri: il testo propone di intervenire su alcune delle questioni sollevate dal presidente della Repubblica, senza però stabilire un criterio oggettivo per il grave turbamento.
Così, per la precisione.