Novi Ligure – L’Ilva è nata come azienda privata a Novi Ligure (e non a Genova come scrive qualcuno) nella seconda metà del XIX secolo grazie all’intelligenza imprenditoriale delle famiglie Bonelli e Cavanna. Ora per salvarsi deve tornare a essere privata e i lavatori devono fare meno scioperi e lavorare di più. Ricetta semplice che capiscono tutti. E il governo nazionale sembra favorevole a questa ipotesi. Gli impianti di laminazione dei coil di Cornigliano e Novi Ligure saranno pure “a freddo”, ma completano un processo che nasce dall’altoforno di Taranto e arriva fino al Nord, attraverso una filiera logistica che rappresenta il potenziale punto di forza del gruppo siderurgico ora affidato al commissario Giancarlo Quaranta. Finita la gestione privata di Arcelor-Mittal, poi affiancata con una quota del 32% da Invitalia, si è appena aperta una nuova fase che secondo le indicazioni del governo dovrebbe concludersi entro la fine del 2024. Dovrebbe quindi essere un commissariamento breve, quello affidato a Quaranta, anche se il condizionale resta d’obbligo. Di certo, al di là della durata del mandato, gli impianti devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare al meglio. Per questa la visita in agenda la prossima settimana a Cornigliano e a Novi Ligure di Quaranta può rappresentare un punto di ripartenza significativo. Sono previsti investimenti per l’aggiornamento degli impianti per garantire condizioni di efficienza superiori a quelle degli ultimi anni. L’obiettivo del governo è quello di favorire una privatizzazione rapida, aprendo il capitale a soci di mestiere, gruppi specializzati nel business siderurgico. Non dispiacerebbe in particolare al titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che l’ex Ilva potesse tornare in mani italiane private, magari affiancate da un socio pubblico per accompagnare questa nuova fase di transizione. E mentre il tavolo sull’Ex Ilva al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, presenti il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore al Lavoro Elena Chiorino, i parlamentari Riccardo Molinari della Lega e Federico Fornaro del Partito Democratico, dimostra che l’azienda riveste un’importanza strategica nazionale, sabato 9 marzo sarà la volta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che sarà al sito di Strada Bosco Marengo per incontrare anche il territorio. Speriamo che si passi presto dalle parole ai fatti.