Il 25 Luglio 2023 l’Alessandria Calcio di Enea Benedetto firma la rescissione del calciatore Christian Marietta, portiere del 2002, cresciuto nelle giovanili mandrogne con alle spalle un campionato da titolare in D vinto a Rimini e oltre metà delle partite da titolare nei Grigi nella stagione 2022/23. In un’estate di rivoluzione permanente come quella passata in pochi hanno valutato la logica di certe operazioni sia in partenza sia in arrivo nella rosa mandrogna. Quindi ci chiediamo perché un capitale come questo ragazzo, sia in termini tecnici che aziendali, sia stato “licenziato” senza contropartite tecniche né economiche. Non indago perché le risposte potrebbero essere imbarazzanti però in quel periodo ci sono stati altri casi davvero curiosi di cessioni di giocatori a fronte di ritorni economici inadeguati come il su citato. Marietta oggi è portiere titolare dell’Albinoleffe dalla prima giornata mentre Lamesta, altro esempio, sta facendo molto bene a Rimini dove è stato ceduto cartellino per un valore di cartellino ridicolo rispetto alle valutazioni di mercato d’allora. Una facile considerazione però non si può non fare: ma da un presidente che la stagione precedente aveva raccolto con la sua squadra in Eccellenza piemontese ben 3 (tre) punti in un campionato cosa ci si poteva aspettare di meglio quando è arrivato alla guida dei Grigi? C’è chi dice che, senza l’arrivo della nuova proprietà Molinaro, con Enea presidente la nostra squadra sarebbe già stata fermata da qualche provvedimento di natura sportiva e amministrativa. Una cosa è certa: Benedetto è stato inibito a ricoprire incarichi sportivi fino al prossimo giugno. Personaggi di quella schiatta il calcio non sa cosa farsene, anzi: più lontani stanno dalle stanze dei bottoni delle società e più il movimento calcio ha vantaggi. E non mi riferisco a una volgare questione economica perché ci sono stati, anche in questa città, grandissimi dirigenti sportivi che non avevano alle spalle ingenti patrimoni o attività imprenditoriali importanti ma erano dotati di grande cultura e sensibilità sportiva mentre temo che Enea, aldilà delle sue filippiche sgrammaticate, ne sia sprovvisto. Ammetto che non sia facile individuare un neo dirigente dalle dichiarazioni fatte al momento del suo insediamento perché tutti, buoni o cattivi, dicono le stesse cose, usano gli stessi argomenti e si lanciano attraverso gli stessi percorsi, almeno a parole. Con un po’ di esperienza però ci sono piccoli particolari che dovrebbero far alzare le antenne agli ascoltatori più smaliziati. Basta una banale domandina per capire se il nostro neo dirigente si rende conto su quale strano pianeta è atterrato e cosa ci si aspetta da lui. Se non ha ben chiaro che in questa città si faceva calcio in Serie A quando, con tutto il rispetto, al S. Giuliano City si dipingevano ancora le facce di blu, non è solo un problema di storia ma di cultura sportiva. E se qualcuno, ad esempio, oggi ti dice ammiccando a mezza voce, che in caso di retrocessione a fine stagione è già pronto un comodo ripescaggio penso che quello sia un dirigente o un proprietario che non fa al caso nostro perché, dal punto di vista culturale e sportivo, è un analfabeta. E sarei anche stufo di sentir sproloquiare certa gente: prima si facciano le ossa come dirigenti in piazze meno problematiche della nostra poi, col diploma in bocca, si presentino pure.