Novi Ligure – Nonostante le balle dei sindacati, la Pernigotti – che non esiste più se escludiamo il marchio: complimenti signor Crocco – è sparita dai monitor. Il Gianduiotto, che era il suo cioccolatino più famoso, non rispetterebbe le norme Dop per cui è out, un surrogato del Gianduiotto classico: sapiente mix di latte, cacao, nocciola, e vaniglia. Il pomo della discordia sta proprio nella ricetta: Lindt, che tramite il marchio Caffarel continua a produrre i suoi gianduiotti, chiede di introdurre nel disciplinare l’uso del latte in polvere e di abbassare il contenuto minimo di nocciole dal 30% al 28%. Richiesta accettata. Così in provincia di Alessandria l’unico Gianduiotto Dop è quello della Giraudi di Castellazzo Bormida che lo propone con nocciole Piemonte Igp tostate, zucchero di canna, latte in polvere e cacao amaro. Un dolce profumato e pieno. Anche qui, egregio signor Crocco della Uila, la Pernigotti ha perso la partita. Complimenti.