Novi Ligure (Franco Traverso) – Da cronista di provincia quale sono non finirò mai di ringraziare il destino per tutte le notizie che mi vengono dall’ex città di Novi, ormai sovietizzata e diventata un paesone di nullafacenti e scioperanti seriali. Dopo i mancati pagamenti delle cedole librarie, la richiesta d’un mutuo da 670.000 euro per sistemare le caldaie che dovrebbe gestire Acos (uno scandaloso stipendificio di 400 fannulloni incompetenti che non sono in grado di fornire nemmeno i servizi primari ai novesi che pagano), a dimostrazione del totale sbando in cui vive il povero Comune di Novi Ligure, nei giorni scorsi è comparso anche un debito fuori bilancio di circa 17.000 euro per una fattura che negli uffici “incompetenti” si sono dimenticati nel cassetto dal 2007. D’altronde se la dirigente (forse è andata in pensione) che nel 1992 aveva vinto il concorso interno di promozione confondendo nella prova scritta il concetto di “nesso di causalità” con quello inesistente di “nesso di casualità”, si capisce perché Novi sia ridotta com’è ridotta. I dipendenti di Comune e municipalizzate sono quello che sono e il povero sindaco Rocchino Muliere deve vedersela col discendente di Giacobbe dottor Gianfilippo Casanova (e gli ebrei non mollano e non perdonano) assessore al personale. Cosa fa? Prova a riorganizzare il personale, anche se nella bozza di progetto s’è dimenticato di inserire settori importanti come gli Affari Generali, gli Affari Sociali e la Pubblica Istruzione. Mentre accade tutto ciò, non si capisce che fine faranno quei poveri cristi dei messi comunali e dell’ufficio protocollo. Probabilmente ci saranno almeno cinque posizioni organizzative che hanno scatenato l’ira delle RSU perché andranno a intaccare il fondo comune dei dipendenti (in soldoni: ci guadagnano in cinque ma tutti gli altri ci perdono). A questo punto la domanda sorge spontanea: “Ma il segretario generale che ci sta a fare”? Pare che, dopo la dipartita da Alessandria della dottoressa Vimercate verso Novara, la poltrona vacante sia stata presa di mira dal segretario novese Pier Giorgio Cabella, un democristiano parente di Ugo Cavallera che, secondo fonti attendibili, sta pensando di approdare a lidi migliori come quello mandrogno. Chi si accontenta gode… Basta ando’ via da Noeuve.