Torino – Il Gianduiotto è una cosa seria e i dilettanti come certi sindacalisti che invece di lavorare fanno solo una gran confusione, devono rendersi conto che i marchi hanno il loro peso come anche la Igp. Bisognerebbe spiegarlo a certi sapientoni che hanno ucciso la Pernigotti e credono di essere esperti in materia di cioccolato. L’ultima speranza per la storica azienda novese era proprio il Gianduiotto, in quanto la crema di cioccolato è stata surclassata dalla Nutella e il torrone da quello della Sperlari. A questo proposito proprio stamane Benedict Riccabona, austriaco di 40 anni (nella foto – che ha preso il posto di Marco Villa, che a sua volta sostituì dopo 3 anni e mezzo Francesco Pastore) Ceo di Lindt & Sprungli Italia, ha incontrato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, in visita allo stabilimento Caffarel di Luserna San Giovanni (Torino). Un tavolo di confronto sul riconoscimento del Gianduiotto Igp che coinvolga le istituzioni, le aziende e gli artigiani per trovare “una soluzione condivisa” che “possa valorizzare e tutelare la filiera del cioccolato di Torino e del Piemonte. È la richiesta formale che. In quella fabbrica è prodotto il celebre “Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino”, registrato come marchio storico d’interesse nazionale dal “Ministero delle Imprese e del Made in Italy”. Riccabona ha chiesto la tutela del marchio “Gianduia 1865”. Egregio signor Crocco, anche stavolta ha toppato e la Pernigotti è servita. I dipendenti (quei quattro gatto che sono rimasti) ringraziano lei e il sindaco di Novi.