Novi Ligure – Con una delibera di Giunta, pasticciata, prima pubblicata senza parere contabile, poi ritirata in autotutela e infine ripubblicata, l’amministrazione comunale “sovietica” novese conferma la richiesta di mutuo di 670.000 euro per la manutenzione sulle caldaie degli stabili comunali nonostante che il Comune di Novi abbia stipulato con Acosì (partecipata del gruppo Acos che ha tra i suoi responsabili il noto figlio di Mauro D’Ascenzi) un contratto di “Gestione Calore” che vincola il Comune nel rapporto con Acos che deve a sua volta garantire la manutenzione e gli adeguamenti energetici degli impianti. L’anomalìa è venuta fuori giovedì pomeriggio durante la riunione della Commissione Bilancio nel corso della quale è emerso che il Comune di Novi Ligure ha sottoscritto un mutuo di circa 670.000 euro per un adeguamento dei generatori di calore negli stabili comunali (ma sono matti!). La domanda nasce spontanea: come mai il Comune paga (ovvero i contribuenti novesi) questi lavori che sono già stati pagati a fronte d’un contratto di manutenzione degli impianti stessi stipulato con un contratto in essere con Acos (uno “stipendificio” che non funziona nonostante abbia a libro paga circa 400 dipendenti)? E per avere un servizio che ha già pagato deve fare un mutuo di ben 670.000 euro? A questo proposito la Lega ha richiesto la convocazione del Comitato di Controllo delle partecipate, mai convocato nonostante che il regolamento comunale preveda riunioni trimestrale non oltre la data del 31 ottobre.
Nella foto di repertorio il sindaco Rocchino Muliere