Questa è la quinta partita in 15 giorni per i Grigi i quali, con il nuovo settore tecnico e sportivo, ha ottenuto due vittorie e due pareggi consecutivi a fronte di un punticino racimolato nelle 7 partite precedenti con l’apprezzato, chissà perché, e verboso Fiorin in panca. O meglio, si sa il perché di questa fiducia mal riposta in un allenatore così scarso: quando ci toccano dirigenti così sprovveduti, giornalisti che guardano gli allenamenti da vicino (anzi direttamente sul terreno di gioco!) ma non la partita, scambiando la complessità del calcio con la corsa nei sacchi, tifosi che giudicano i professionisti assoldati con parametri che nulla hanno a che vedere con il calcio giocato si rischia di arrivare a queste situazioni paradossali. Se a livello dirigenziale è migliorato poco o nulla, dal punto di vista della gestione tecnica e sportiva, la situazione è fortunatamente decollata. Detto ciò sarebbe importante che tutto l’ambiente si rendesse conto che quello che abbiamo vissuto di positivo nell’ultimo mese non è il passaporto per una stagione tranquilla bensì il tentativo, finora centrato, di sfruttare al meglio le (invero poche) risorse tecniche che questo gruppo possiede e che, giocatori under e senior in parti uguali, hanno deciso di mostrare al mondo. Aspetto non certamente banale perché non è cosa di tutti i giorni nel calcio professionistico. L’avversario di giornata è la Triestina la quale in panca vanta una tipica “bestia nera” della truppa mandrogna, quel Tesser il quale, alla guida della Cremonese, ci ha fatto neri (altro che grigi) qualche stagione addietro pilotando la Cremonese. La squadra alabardata è stata costruita senza economia in estate dalla nuova proprietà con il preciso intento di guadagnarsi la B e, oltre giocatori esperti e al top in categoria, i dirigenti hanno voluto un allenatore collaudato nella gestione dell’organico per ridurre al massimo gli imprevisti. Non aspettatevi quindi un mister avversario privo di fantasia e di tempismo come si è vieppiù rivelato l’atalantino Modesto il quale, pur alla testa di un gruppo talentuoso e giovane, ha dimostrato martedì scorso al Mocca, di capirci poco dei rifrulli studiati da Banchini. In compenso la pattuglia di Tesser sa essere devastante nei primi e negli ultimi minuti delle contese fin qui affrontate dimostrando pazienza, tempismo e capacità di sfruttare le situazioni positive. Ormai però le alchimie del nostro neomister sono al vaglio dei vari analisti tattici del girone. Banchini è così condannato a continuare a inventarsi nuove soluzioni tattiche, se vuole continuare a suscitare l’attenzione degli addetti ai lavori, cosa che finora pare gli sia riuscita, almeno a giudicare dalle attenzioni ricevute della critica sportiva nazionale.
La partita
3-5-2 per i Grigi, modulo che Banchini ha imposto al suo arrivo rispetto al 4 e qualche cosa applicato in precedenza, che sarà opposto al 4-3-1-2 prediletto da Tesser. Ciancio da quarto difensore a destra con Fiorin adesso fa il braccetto centrale destro, Rota il difensore centrale mentre per il braccetto mancino il mister ha qualche soluzione in più. L’arrivo di Foresta poi in mezzo al campo ha dato alla squadra il vantaggio di poter contare su un ragazzo, professionista e uomo di spessore tanto per cominciare, in grado di “pulire” palle marce e restituirle ai compagni giocabili, e scusate se è poco. Ma la vera rivoluzione mi pare sia stata quella di vedere correre i nostri giocatori più degli altri, stare sempre vicini e aiutarsi fra loro ma, soprattutto, cominciare a muoversi “da squadra”, presidiando gli spazi sensibili in campo e distribuendosi sul terreno di gioco con logica geometrica. Non possiamo certo chiedere a certi nostri giornalisti, studiosi riconosciuti di corsa nei sacchi, di entrare in dettagli calcistici ma, per una volta, fidatevi. Questo è un match, almeno sulla carta, con poche possibilità di salvarci le piume, ma questi ragazzi meritano fiducia e affetto a prescindere dal risultato finale. D’Urso e la mezza punta Germano della Triestina non saranno della partita. Partiti. Subito in attacco gli ospiti, Foresta, orfano di Nichetti, già ammonito al 6’ e Sepe ubiquo. Ma non basta perché la Triestina va in vantaggio in questa stagione per la quinta volta nel primo quarto d’ora: Ciofani scende deciso e possente sulla destra, entra in area e crossa basso per la punta Redan che di piatto nell’area piccola fulmina Liverani. Siamo solo al 9’ e Triestina in vantaggio (0-1), poi esce Ciofani, terzino destro alabardato autore dell’assist per Redan, per problemi muscolari. I Grigi si scuotono coraggiosamente e cominciano ad invadere la metà campo ospite portando palla e uomini là davanti rendendosi pericolosi e guadagnandosi tanti angoli ma, complice Matosevic, arriva il riposo con i giuliani col doppio vantaggio grazie ancora a Redan che scappa in contropiede e uccella Liverani in uscita (0-2). Spero di aver dato l’idea nell’intro del perché temevo la Triestina e del suo potenziale fisico, tecnico e la sua capacità di gestione delle varie fasi della partita. I Nostri comunque non sono stati a farsi “matare” senza combattere, almeno nei primi 45’, cercando di ribattere colpo su colpo, attaccando in ampiezza e mettendo spesso in difficoltà gli uomini di Tesser i quali hanno dato fondo al loro serbatoio di energie e sapienza tattica sempre pieno a 4 quarti. La ripresa. Comincia bene la ripresa l’Alessandria nel tentativo di accorciare per rientrare in partita, si rende anche insidiosa ma sono proprio i primi 15’ a dare la misura delle doti smisurate di controllo e freddezza della compagine giuliana perché patisce la pressione ma rischia quasi nulla a fronte della pressione mandrogna. Nei minuti centrali della ripresa la Triestina ottiene tre angoli consecutivi e dimostra la volontà di non voler rischiare proprio nulla. 75’, i Grigi attaccano generosamente, le gambe reggono ancora e la voglia di fare c’è, purtroppo c’è pure la capacità di gestione della partita da parte della truppa giuliana. Poi arriva il terzo sigillo di Redan (89’) in contropiede e i giuliani possono pensare solo al lungo viaggio di ritorno. Finale 0-3.
Conclusioni
Risultato tipico di una partita classica senza particolari sussulti: quando certe corazzate sono concentrate e decise, per sfangarla contro di loro, devi sperare in problemi, errori ed episodi a loro sfavorevoli se no…vedi una partita come quella di oggi nella quale la squadra più forte fa quello che deve e sa fare e quella più debole subisce la superiorità dell’avversario.
Le pagelle
Liverani 6,5 – Il raddoppio di Redan, almeno dal punto di vista stilistico, mi lascia un po’ perplesso ma lui ha cercato l’unica via per costringere l’attaccante all’errore ma la punta si è rivelato un crotalo. Al 62’ uscita utile e spettacolare di testa del nostro portiere a 35 metri dalla porta: particolari, certo ma fanno sempre gioire quando sono protagonisti i tuoi giocatori. Suo un buon intervento anche al 76’.
Ciancio (nella foto) 6,5 – Nei primi 45’ se la cava da braccetto a dritta e quando riesce a salire diventa una variabile positiva. Nella ripresa regge bene la fase difensiva ma sbaglia qualcosina in appoggio però il peso del giocatore c’è ancora tutto.
Rota 5,5 – Due volte bucato nei primi 45’ e due gol di Redan. Ma dire che stiamo perdendo la tenzone per colpa sua sarebbe ingiusto e ingeneroso.
Gega 6 – Gli scappa l’uomo nell’area piccola già al 4’: la giovane età ha tanti lati positivi ma qualche volta paghi pegno. Nella ripresa si fa vedere spesso davanti con buona personalità.
Anatriello 89’ sv.
Pellegrini 5,5 – Sepe gioca più “dentro” al campo e non si può riproporre il giochino che aveva ben funzionato in passato mentre il ragazzo soffre di solitudine.
Sepe 5,5 – Nei primi minuti sembra tarantolato e decide di marcare la palla, un po’ troppo anche per un moto perpetuo come lui. Esce un po’ sballottato a fine primo tempo.
Pellitteri (46’) 5,5 – Ha fatto due cose pregevoli ma l’abbiamo visto poco ed è molta colpa nostra: ci scusi il ragazzo perché con lui non so quanto sia stato obbiettivo.
Foresta 5,5 – Già ammonito al 6’. Se la gioca nel primo tempo in mezzo ai giganti biancorossi. Esce all’ora di gioco.
Pagliuca (60’) sv – Una punta al posto di un centrocampista: ora o mai più… Appunto, mai più.
Mastalli 5,5 – Fa il play là in mezzo con buona eleganza nei primi 45’. Buona conclusione al 78’ da fuori su servizio di Gazoul.
Nunzella 5,5 – La fascia sinistra nei primi 45’ non è proprio roba sua e deve guardarsi dagli inserimenti di tanti avversari dalla sua parte. Nella ripresa bada più a difendere che ad attaccare.
Rossi (89’) sv.
Siafa 6 – Il gioco a metà campo nel primo tempo non scorre fluido e la manovra va a singhiozzo. Lui è la vittima principale di questo contesto. Grande giocata la sua al 67’, purtroppo messa in atto lontano dalla porta.
Gazoul 5,5 – Come al solito leggerino benchè in possesso di buona tecnica di base. Due buone giocate, un po’ poco ma questo oggi passa il convento