I sottoscritti firmatari in rappresentanza delle rispettive associazioni, facendo seguito al proficuo incontro dell’11 ottobre u.s., con la presente portano alla Vs. cortese attenzione le problematiche urgenti, in parte già affrontate nel citato incontro, che necessitano sia di provvedimenti immediati che di un programma di attuazione, concertato e partecipato, per dare stabilità, sicurezza e continuità al comparto del welfare piemontese con particolare riferimento alle cinque principali fragilità, anziani non autosufficienti, disabilità, salute mentale, minori e dipendenze. Questa iniziativa, corale ed unitaria, nasce dalla consapevolezza di problematiche comuni, a tutte le fragilità, che si riflettono sullo stato di salute e di benessere dei cittadini beneficiari/assistiti e sulla professionalità ed efficacia degli operatori coinvolti, che possono avere soluzioni comuni e di ampio respiro. Gli eventi di questi ultimi anni, Covid, tensioni internazionali (due guerre), dinamiche di aumento dei prezzi ingiustificati, hanno generato un vero e proprio sconvolgimento in termini relazionali e contrattuali; la spinta inflazionistica degli ultimi due anni, oltre il 15%, nonché quella attesa per i prossimi due, portano prepotentemente alla ribalta due problematiche latenti, la poca attrattività del lavoro di cura e il basso livello retributivo medio degli operatori sociosanitari. Inoltre, anche il ripensamento dell’organizzazione dell’assistenza a livello territoriale continua a privilegiare la rete ospedaliera nei fatti e si sofferma sui contenitori e non sui contenuti (quale personale lavorerà in questi nuovi contenitori?). Si sottolinea che l’accorpamento e/o la sovrapposizione di norme e azioni orientate a tipologie molto diverse tra loro (anziani e disabili, salute mentale e dipendenze ecc., ecc.) sono fuorvianti e generano confusione, conflitti di posizione e, infine, non sono positive per il raggiungimento di quello che è l’unico obiettivo: il benessere psicofisico delle persone di cui ci occupiamo. È auspicabile – se non imperativo – che le azioni e le regole siano chiare, applicabili e sufficientemente dotate di risorse affinché il mandato affidatoci (esercitare un servizio ai cittadini a nome e per conto dell’Ente Pubblico) possa essere correttamente espletato anche in riferimento alle norme di rango superiore (Leggi dello Stato, Convenzione Onu DPcD). Emerge inoltre significativamente la necessità e la volontà (per dare sostanza in termini corretti a quanto previsto dalla Legge Delega sulla Disabilità) di essere coinvolti affiancare anche con Ceapi (Coordinamento Enti Accreditati Piemonte) i familiari dei beneficiari – singolarmente o nelle formule associative – nella costruzione del progetto individuale; il progetto di vita – un documento capace di descrivere la persona nella sua complessità, nelle sue fragilità e capacità, nelle sue interazioni con i diversi ambienti di vita – è un vestito su misura: si aggancia ai desideri bisogni e alle aspirazioni personali per poter individualizzare le risposte al beneficiario. L’aumento speculativo dei costi energetici e degli altri beni di consumo, senza dimenticare l’aumento del costo del denaro, rischiano di essere la classica goccia che fa perdere l’equilibrio al sistema del welfare faticosamente raggiunto nel recente dopo Covid. Per inciso, il settore socioassistenziale rappresenta oltre 60.000 beneficiari/assistiti, 50.000 operatori, circa 2 miliardi di valore della produzione, cui va ad aggiungersi chiaramente indotto e investimenti nelle strutture. Pertanto, le scriventi Associazioni, in rappresentanza di imprese profit, del terzo settore, della cooperazione sociale e delle Associazioni di Rappresentanza dei beneficiari dei servizi sociosanitari sono a richiedere una pronta urgente convocazione per un confronto sul tema generale del welfare, della sostenibilità del settore e si focalizzi sulle seguenti problematiche:
- Retribuzioni: gli oltre 50.000 operatori sociosanitari piemontesi, (numericamente equivalenti agli operatori del servizio sanitario regionale pubblico, e che meritano pari attenzione), rinnoveranno con validità dall’inizio del 2024 i Ccnl, (Cooperazione Sociale, Uneba, Anfass, Agidae, Anaste, Valdesi) che comporteranno aumenti medi nel triennio di almeno il 15%; a tutti è noto che l’incidenza della manodopera in questi servizi è del 65/85%.
- Remunerazione dei servizi: in assenza di una logica progressiva di remunerazione dei servizi, dopo dieci anni di inflazione a zero o negativa, occorre procedere e impostare un modus operandi diverso, anche in analogia con il codice degli appalti che disciplina in modo proattivo il regime della revisione prezzi. Pertanto, le scriventi organizzazioni, valutando in modo positivo sia il metodo adottato da questa Giunta Regionale in occasione dell’emergenza Covid, con i relativi provvedimenti conseguenti sia nella definizione del Piano per la non autosufficienza, propongono: La rivalutazione in base all’indice Istat di tutte le tariffe/rette (sanitaria+sociale) attualmente in essere, in modo da riallineare le stesse ad un unico periodo inflattivo (da valutare se è più sostenibile un adeguamento di tutta la tariffa oppure di inflazionare gli acquisti in base all’Istat e la manodopera in base agli aumenti Ccnl, per la relativa quota parte 35/65 – 30/70); nella logica di co-programmazione e di valenza dei contratti di lavoro si potrebbe pensare ad un accordo pluriennale che tenga conto dell’inflazione programmata – da conguagliare – e dell’andamento dei contratti nazionali di Lavoro, generando così una sorta di riallineamento adeguamento “automatico” ma in una logica di programmazione e controllo, nel solco di un accordo Stato-Regioni.
- Personale professionalizzazione Ceapi (Coordinamento Enti Accreditati Piemonte). La recentissima indagine svolta dal Dirmei ha evidenziato come il comparto sociosanitario possa assorbire nel brevissimo tempo 1.500 Oss, 600 educatori, 500 infermieri, 300 Fkt e 100 assistenti sociali, e come queste figure sono al momento non reperibili; occorre quindi, oltre alla riproposizione di provvedimenti “emergenziali” tipo Dgr 4/DGR 20, ripensare le modalità di formazione almeno per quelle figure la cui competenza è regionale. Un provvedimento che, oltre alla riproposizione di normative ad hoc (Dgr4-Dgr20), preveda il coinvolgimento attivo dei soggetti gestori in sinergia con le agenzie accreditate e le Associazioni di rappresentanza degli “Utenti”, nei percorsi formativi, compatibili con un impegno lavorativo di questi operatori, usufruendo anche di strumenti innovativi quali le “Academy”, proponendo a queste “nuove risorse” anche la possibilità di una carriera lavorativa Ausiliari Academy/Associazioni Oss Formazione Professionale Agenzie/Gestori/Associazioni Oss Specializzato Agenzie/Gestori/Ordini Professionali/Associazioni Professioni Recepimento di Crediti. Per Attività Sanitaria Nei Presidi Agevolare gli studenti delle scuole di secondo grado che diplomano ragazzi nell’ambito sociosanitario ad avere un accesso facilitato alla formazione Oss.
- Modelli Organizzativi: il Covid ha accelerato e posto clamorosamente in evidenza l’obsolescenza della maggioranza degli attuali modelli organizzativi, Dgr 230/97 34/97 51/2003 25/2009 per la disabilità, Dgr 45/12 per gli anziani, Dgr 25/12 per i minori. Oltre ad aspetti meramente edilizi logistici, in questi anni abbiamo avuto l’evoluzione e il manifestarsi di nuove fragilità (es. su tutti l’autismo) e non sempre le regole di ingaggio le procedure e normative vigenti (ad es Dgr 39/2020) attuali non consentono interventi efficaci con costi relativi e conseguenti; inoltre, queste normative non fanno minimamente cenno alla casa come luogo di cura; la prossimità e la capillarità di tutti i presidi che si occupano di fragilità, (ricordiamo che sono soggetti accreditati e quindi titolari di funzioni pubbliche) sono già una rete attiva e possono diventare soggetti ancora più presenti e protagonisti della rete dei servizi sanitari e sociosanitari pubblici, sempre con una logica della complementarietà e non della sovrapposizione.
- Revisione dei modelli organizzativi secondo due fasi:
- Tempo e costo zero – Introduzione del minutaggio unico settimanale per fascia assistenziale (riducendo quelle relative agli anziani a tre) Ceapi Coordinamento Enti Accreditati Piemonte – Possibilità di impiego, stante la perdurante carenza di educatori professionali sanitari, di altri operatori delle professioni sanitarie analoghe (es. psicologi) mutuando l’esperienza della salute mentale.
- Utilizzo di tecnologie innovative (esempio la monodose del farmaco) che possono migliorare sia il livello assistenziale che la sicurezza clinica, contribuendo così in modo tecnologico al minutaggio assistenziale.
- Trasparenza sui dati degli inserimenti nelle singole Asl e coerenza con gli obiettivi di salute.
- Monitoraggio congiunto dati domanda/offerta servizi socio assistenziali disabili per territorio e superamento attuale blocco procedura 8 ter.
- Introduzione budget di salute e dotazione per applicazione L. 112/16 – Introduzione preliminare elementi specifici nella normativa vigente per superare le discrasie esistenti in ordine alla disabilità.
- Predisposizione di proposte di adeguamento delle diverse DGR per singole fragilità replicando la metodologia adottata nella revisione delle norme sulla salute mentale. – Superamento, per la residenzialità anziani, del sistema tariffario e passaggio al sistema delle quote sanitarie e quote alberghiere e budget di salute per la disabilità Confidando nel pronto recepimento della presente istanza si resta in attesa della data di convocazione.
- Tempo e costo zero – Introduzione del minutaggio unico settimanale per fascia assistenziale (riducendo quelle relative agli anziani a tre) Ceapi Coordinamento Enti Accreditati Piemonte – Possibilità di impiego, stante la perdurante carenza di educatori professionali sanitari, di altri operatori delle professioni sanitarie analoghe (es. psicologi) mutuando l’esperienza della salute mentale.
Agci Piemonte Giuseppe D’Anna
Agespi Piemonte Paolo Ballerini
Anaste Piemonte Michele Assandri
Anffas Piemonte Giancarlo D’Errico
Ansdipp Piemonte Andrea Manini
Associazione Cuneese Case di Riposo Silvio Invernelli
Ceapi Chiara Magrini
Confapi Sanità Piemonte Michele Colaci
Confcooperative Federsolidarietà e Sanità Piemonte Enrico Pesce e Mario Sacco
Confindustria Sanitá Piemonte Paolo Spolaore
Diaconia Valdese Daniele Massa
Fenascop Piemonte Cristiana Meroni
Legacoop Piemonte Barbara Daniele
Uneba Piemonte Amedeo Prevete