Austin (USA) Ansa – I piloti della Mercedes Lewis Hamilton e della Ferrari Charles Leclerc sono stati squalificati al termine del GP degli Stati Uniti, dopo che le loro vetture non hanno superato le ispezioni post-gara, ha detto la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA).
L’ex campione del mondo Hamilton era arrivato secondo dietro a Max Verstappen (Red Bull) ad Austin, mentre Leclerc era giunto sesto. Entrambi i piloti hanno visto il loro piazzamento cancellato dopo che un team tecnico ha riscontrato un’eccessiva usura sul fondo delle loro vetture. In un comunicato, la FIA ha affermato che entrambe le squadre hanno riconosciuto i risultati del rapporto di ispezione sulle irregolarità riscontrate, secondo i team probabilmente attribuibili alla pista accidentata e al lasso di tempo ristretto tra le gare di sabato e domenica. È “responsabilità dei concorrenti garantire che la vettura rispetti le regole durante tutta la competizione”, ha ricordato la FIA. In seguito alla squalifica, Lando Norris (McLaren) sale al secondo posto del Gran Premio di Austin, con Carlos Sainz (Ferrari) che raggiunge il podio. Sergio Perez (Red Bull) sale al quarto posto aumentando così il vantaggio su Hamilton al secondo posto nella classifica piloti. Logan Sargeant (Williams) conquista il decimo posto e si porta a casa, sul circuito di casa, il suo primo punto in Formula 1. Il copione non cambia, anche in Texas vince Verstappen – Ancora Max Verstappen. Il dominio dell’olandese volante in formula uno sta diventando un incubo non solo per gli avversari, ma anche per chi, tifosi olandesi esclusi, vorrebbe almeno per una volta vivere emozioni diverse. Invece anche ad Austin il copione è stato lo stesso, così il tricampione del mondo ha colto il 50/o successo della carriera e il 15/o della stagione, eguagliando in quest’ultimo caso un record che già gli apparteneva dalla scorsa stagione. Insomma in questo fine settimana con i titoli mondiali già decisi, quello costruttori già vinto dalla Red Bull a Suzuka e quello piloti conquistato per la terza volta consecutiva da Verstappen in quel di Lusail, di emozioni ce ne sono state poche, nel segno di una supremazia schiacciante che rischia però di annientare anche l’interesse verso la massima categoria dell’automobilismo sportivo. Verstappen è il Cannibale della F1, anche se in questa circostanza ha provato a dargli fastidio chi ‘distruggeva’ gli avversari prima di lui, ovvero il sette volte iridato Lewis Hamilton, la cui Mercedes è però attualmente ‘normale’ e quindi poco può fare contro la Red Bull del fuoriclasse arancione. Il britannico, poi, è stato anche squalificato insieme con Leclerc per un’infrazione tecnica. Ma almeno oggi gli appassionati possono provare a consolarsi pensando che se la Mercedes avesse anticipato la prima sosta, probabilmente avrebbe potuto giocarsi la vittoria o perlomeno impegnare più del solito Verstappen, che in Texas ha vinto pur partendo dal sesto posto nella griglia. Il momento decisivo della sua gara è arrivato al giro numero 28 sui 56 in programma, quindi a metà gara, quando l’asso olandese ha portato il suo attacco a Norris in staccata di curva 12, in fondo al lungo rettilineo: mossa perfetta da parte del pilota della Red Bull, che è passato all’interno. E proprio Norris, alla fine, è stato uno dei promossi di giornata, perché ha tenuto botta e alla fine è andato sul podio, terzo dopo essere stato superato da un Hamilton oggi davvero in palla. E le Ferrari? Hanno chiuso rispettivamente al quarto e sesto posto, con Sainz e Leclerc (poi squalificato), dando l’impressione che, almeno nel caso del monegasco, di poter fare qualcosa in più. Invece al giro n.50 si è arreso al compagno di scuderia e poi, trovandosi in difficoltà, ha dovuto cedere il passo anche a Sergio Perez, per la gioia dei numerosi sostenitori messicani presenti sul circuito di Austin. Dove c’era stata, in precedenza e quando in Italia era notte, anche la gara sprint, conclusasi come poi sarebbe finito il gran premio: primo Verstappen, secondo Hamilton. I migliori del lotto, ma viene ugualmente da dire “che noia”.