Alessandria – Si è tenuto ieri mattina nel salone di Rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria un interessante Convegno di Studi (direttore scientifico il primario di Geriatria dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria Aldo Bellora) sul ruolo della psicologia e della psicotecnica nelle malattie neuro generative. Un tema di assoluta attualità che è stato condotto in particolare da tre giovani psicologhe, titolari di una borsa di studio proprio nel reparto di Geriatra. Estremamente corretti ed esaurienti gli interventi dal punto di vista tecnico del primario di Psicologia Antonio Pepoli davanti a una platea molto qualificata con importanti presenze degli staff dirigenti delle case di riposo del casalese. È emerso come le tecniche riabilitative proposte per i pazienti con demenza siano tutte di tipo comportamentistico, cioè legate al classico schema: se il paziente fa bene una cosa avrà una ricompensa (anche virtuale) in modo che la faccia di nuovo (per esempio ricorda il suo nome e viene gratificato con un sorriso o un bravo). Poco spazio è sembrato esser dedicato ai progetti di creatività e di ricostruzione del Sè tramite le tecniche più squisitamente analitiche e di terapia tramite l’arte (in particolare la musica) che, soprattutto nei pazienti Althzeimer, hanno dato e danno grandi risultati. Il processo di americanizzazione della psicologia e della psichiatria è ormai in vigore da 50 anni, ma ciò non toglie che è già un valore positivo la nascita di una collaborazione fra medici e psicologi non analisti, un grande sbocco per il lavoro di una categoria disoccupata e una speranza di attenzione in più per i nostri vecchi.