Alessandria (Renzo Penna) – In città si discute molto, come è giusto, del nuovo ospedale, ma troppo poco della situazione e delle condizioni dell’attuale ospedale, iI “Santi Antonio e Biagio”, che, nell’attesa del nuovo, dovrà impegnarsi a rispondere alle necessità dei cittadini di Alessandria e cercare di affrontarle al meglio. Per un tempo che, presumibilmente, non sarà così breve.
E qui, con tutta evidenza, in diversi settori le cose non vanno bene.
Per fare solo qualche esempio, i tempi per realizzare un’intervento alla cataratta – necessità normale per una popolazione in prospettiva sempre più anziana – non sono inferiori ai due anni.
Peggiore la situazione della chirurgia generale – per lunghi anni un reparto di eccellenza dell’ospedale – dove i tempi di attesa per normali e non rinviabili interventi (ernia inguinale, appendicite, colicisti…) risultano talmente lunghi da non essere più neppure programmabili e presi in considerazione.
I responsabili dell’azienda ospedaliera che, con un eccesso di turnazioni, si sono susseguiti negli ultimi tempi, a queste carenze avrebbero dovuto e dovrebbero pensare, con l’obiettivo di ricercare delle soluzioni. Ma non sembra, da quanto ai cittadini è dato sapere, che in questa direzione ci si stia muovendo e impegnando.
Di fronte a cosi gravi carenze, forse, il rinnovo delle poltrone rosse da posizionare nell’ingresso dell’ospedale, non rappresentava la più urgente delle priorità.