Ieri, giovedì 27 giugno, è stato pubblicato un lungo intervento sul profilo social del presidente dei Grigi Enea Benedetto col quale rende note alcune sue “verità” in merito agli ultimi eventi che riguardano direttamente la vita del club mandrogno. Premesso che, in qualità di tifoso di lungo corso e di commentatore sportivo, sento il dovere di non poter reagire solo “di pancia” a certe affermazioni come farebbe un giovane appassionato, ma devo cercare di capire cosa sta succedendo per poi spiegarlo – se ci riesco – ai lettori. Al di là della forma un po’ zoppicante, Enea scrive un polpettone infarcito di affermazioni fuori dal mondo, se rivolte dal presidente pro tempore dei Grigi a una città intera.
- Scrive Enea che ci sono gruppi che ultimamente si sarebbero avvicinati alla società o per mera curiosità o in cerca di pubblicità gratuita. Peccato che i due gruppi che hanno osato tanto non hanno nemmeno provato a diffondere le loro avance, anzi, l’unico che continua a pavoneggiarsi è solo lui. E uno dei due gruppi, quello del quale abbiamo pubblicato nomi e riferimenti, quando è stato contattato, prima ha tentato di negare, poi si è trincerato dietro il classico “no comment”.
- Enea parla di cordate, Corda (Ninni Corda) e cordini. Per sua informazione Felleca e Ninni Corda, che fanno parte di una delle due cordate, hanno riportato al calcio che conta due importanti piazze italiane come Como e Foggia, virtualmente evaporate prima del loro arrivo. Nessun operatore del calcio di C può dunque permettersi di non conoscere, almeno di nome, certi protagonisti e vantarsi della cosa, soprattutto se è presidente di un club che si chiama Alessandria Calcio.
- Enea dice che in società ha scoperto debiti “non dichiarati”. Non dichiarati da chi? Quando Enea ha acquisito il club ha fatto, come farebbe qualunque altro imprenditore, un’analisi di bilancio dalla quale emergono debiti e crediti. Se a lui invece è bastato sbirciare un “bugiardino” che gli avrebbe passato Di Masi sotto il tavolo durante la trattativa (cosa che, visti i professionisti di parte impegnati a seguire la compravendita, ritengo una bugia bella e buona) sono affari di Enea. Il pensiero poi che un personaggio come Di Masi si sia preso gioco proditoriamente di uno della statura pubblica di Benedetto mi pare cosa risibile.
- “Sono stati pagati stipendi e contributi nel rispetto della normativa” fa sapere inoltre Enea, lasciando intendere di aver provveduto in tal senso. In realtà, se ciò è avvenuto, è stata sicuramente l’Alessandria Calcio a farlo, attraverso risorse ancora disponibili, a prescindere da conferimenti presidenziali perché, se così non fosse, significa che Enea avrebbe conferito capitali suoi nella società. E chi ci crede? Presidente, la imploro di smettere di lavorare a tempo pieno per i Grigi, come invece ha confessato. Anzi la smetta proprio di “lavorare” per i Grigi, così ci limitiamo ai primi danni. La prossima settimana farò un focus sulle operazioni di mercato dei Grigi, esaminando quale sia la logica sottostante e la loro convenienza tecnica, economica e gestionale.
- “Questo club mi è entrato nel cuore”, così Enea tenta di coinvolgerci. Come mai, mi chiedo, non gli è entrato nel cuore anche il San Mauro Torinese, suo club precedente rilevato la stagione scorsa a due passi da casa? Al punto da consentire senza problemi che quella povera squadra facesse tre punti in un campionato d’Eccellenza, frutto di tre pareggi e sette allenatori.
Enea, un consiglio: spera che arrivino presto altri a rimettere a posto le cose, se no la tua Luna di Miele coi tanti nostri tifosi e coi giornalisti, molti dei quali ti hanno concesso un’apertura di credito, sarà destinata a diventare una querelle divorzista di lana caprina, dalla quale ne uscirai con le ossa rotte. Alla fine, caro presidente, gli unici amici che ti rimangono siamo noi di Alessandria Oggi che abbiamo sempre scritto la verità. E tu lo sai.