Milano (Federico Fossati) – “La CO2 è il cibo delle piante, la base di tutta la vita sulla Terra e non è un inquinante”. È quanto sostengono 500 accademici e ricercatori di tutto il mondo che ritengono “esagerate” le previsioni sul riscaldamento globale e mettono in dubbio le responsabilità umane sull’aumento delle temperature. “Non c’è nessuna emergenza climatica”, si legge nella petizione che chiede uno stop al “dannoso e irrealistico piano di azzeramento della CO2 entro il 2050”, adottato dalle istituzioni europee e dal Governo italiano. Con 113 firme, gli accademici italiani sono i più numerosi nel “network globale di 500 scienziati e professionisti”.
L’archivio geologico e i modelli climatici
La lettera indirizzata al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, denuncia che “i modelli climatici su cui si basa attualmente la politica internazionale non sono adeguati al loro scopo. L’archivio geologico – prosegue il documento – rivela che il clima della Terra è variato finché il Pianeta è esistito, con fasi naturali fredde e calde”. I firmatari prendono quindi di mira le previsioni attuali che “molto probabilmente esagerano sull’effetto dei gas serra come la CO2”.
“La CO2 fa bene”
Gli studi più citati dal movimento ambientalista, secondo gli scienziati negazionisti dell’emergenza climatica, “ignorano il fatto che arricchire l’atmosfera con CO2 è benefico. Non ci sono prove statistiche – si legge ancora nel documento – che il riscaldamento globale stia intensificando uragani, alluvioni, siccità e simili calamità naturali, o li renda più frequenti”.
La petizione italiana
Seppure diverso nei toni e nei contenuti, il documento negazionista dell’emergenza climatica riprende gli argomenti della “Petizione sul riscaldamento globale antropico” indirizzata ai presidenti della Repubblica e del Consiglio da 90 scienziati italiani, in gran parte geologi e geofisici. Nella petizione si definisce “scientificamente non realistico [dare] all’uomo la responsabilità del riscaldamento osservato dal secolo scorso a oggi. I modelli di simulazione climatica – si legge ancora nella petizione italiana – non riproducono la variabilità naturale osservata del clima e, in modo particolare, non ricostruiscono i periodi caldi degli ultimi 10.000 anni”. Il comitato promotore riunisce, tra gli altri, gli accademici Uberto Crescenti, già presidente della Società Geologica Italiana, Alberto Prestininzi, Franco Prodi e Franco Battaglia. Il fisico Antonino Zichichi è il primo firmatario. Gli stessi nomi si trovano tra le liste dei firmatari della lettera in inglese inviata alle Nazioni Unite.