A due mesi dal suo insediamento il nuovo Presidente dell’Alessandria Calcio Enea Benedetto ha trovato il tempo per convocare la prima conferenza stampa della sua gestione ma non lo ha trovato per rispendere alle domande. Ricordiamo che il passaggio di proprietà della società da Di Masi a Enea e Pedretti è avvenuto praticamente il giorno della conquista della salvezza in Serie C al Mocca nella partita di ritorno di playout del 14 maggio 2023 e quel pomeriggio, oltre alla permanenza in categoria, si era instaurato un clima di grande euforia nel pubblico, fra i giornalisti e fra le autorità allo stadio che preconizzava un futuro radioso. Purtroppo è stata una falsa partenza: tra Benedetto (60% delle quote) e Pedretti (40%) sono nati subito insanabili dissapori anche perché Enea, con il suo fare da autentico sbarazzino, ha subito dato segnali contradditori, soprattutto durante la delicata fase dell’iscrizione al campionato (pare sia dovuto intervenire il socio francese in extremis per garantire la fideiussione alla Lega). Poi è cominciata la via Crucis della scelta dei dirigenti tecnici, con gente che andava e veniva e pochi fra loro avevano le caratteristiche tecniche richieste per occupare i ruoli. Stasera è stato presentato il DS Quistelli, in un primo momento aspirante Direttore Tecnico, poi mister Fulvio Fiorin “promosso” dalla formazione Primavera 2 e il nuovo Team Manager Stefano Vercellotti ex Pro Vercelli. Infinita invece la lista di chi c’era e se n’è andato, di chi è arrivato ed è subito fuggito, e di chi avrebbe dovuto arrivare ma ha toppato l’uscita del casello autostradale e si è dileguato. All’appello manca ancora l’allenatore in seconda, il preparatore atletico e l’addetto al recupero degli infortunati. Sini, il trentenne difensore centrale mancino che bene ha fatto nella scorsa stagione, ha rescisso (con buona uscita o senza?) per firmare col Monterosi e probabilmente sarà rimpiazzato dall’ ex Ciancio, difensore pure lui ma destro, che di anni ne ha ben 36 e potrebbe arrivare già domani. Purtroppo però, anziché discettare di terzini o mezzali, dovremmo preoccuparci prima di sistemare i ruoli fondamentali in società e del personale tecnico (il segretario ha i titoli adeguati? Il nuovo Responsabile del Settore Giovanile Goglia è in regola). Il ritiro, già iniziato, è stato interrotto e ripartirà a fine settimana, forse. Il gg 20/7 poi scadono le idoneità dei calciatori (tranne Cori) ma non c’è ancora il programma delle visite e delle analisi mediche obbligatorie per gli atleti, non c’è un massaggiatore né un fisioterapista e, per quel che ne sappiamo, anche la sezione tesseramenti risulta ancora bloccata, impedendo così l’ assunzione in ruolo di collaboratori, tecnici e giocatori. Ci troviamo davanti a una società che, al momento, ha una operatività risibile grazie a collaboratori che, a prescindere dai titoli, non sono stati in grado finora di espletare le funzioni più semplici e operare le scelte idonee per figure indispensabili nell’organigramma. Tutto questo però è nulla se pensiamo che, nonostante questa precarietà sospetta, Enea Benedetto, il Presidente, ha interpretato il Pippo Baudo della situazione presentando Quistelli, Fiorin e Vercellotti, ha detto due frasi fatte, invitato tutti alla fiducia e se ne è andato in fretta e furia tra le facce sgomente dei nostri giornalisti. Giornalisti dei quali nessuno ha avuto il buon gusto, la dignità e la tempestività di lasciare la conferenza stampa lasciando i tre “orfani” tappabuchi con il cerino in mano a raccontarsela fra loro. Vista così la nostra classe giornalistica sportiva sembra però perfettamente in sintonia con una struttura societaria davvero precaria, inadeguata e inaccettabile per una piazza con queste tradizioni che milita in una categoria professionistica. Che qualcuno di loro, con il tesserino da giornalista puntato sul petto, temesse che, se nell’occasione non si fosse mostrato ubbidiente, gli potessero togliere l’accredito domenicale al Mocca?
Oggi è lunedì 17 Luglio, il lunedì della vergogna.