di Andrea Guenna – Leggo sull’Ansa che la Presidente della Vigilanza Rai Barbara Floridia (nella foto sopra) punta l’indice contro Filippo Facci (nella foto a lato) – giornalista di “Libero” candidato a condurre un programma su Rai 2 – in quanto colpevole, secondo lei, di aver preso le difese del figlio di Ignazio La Russa, Leonardo Apache La Russa, sulla presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza di 22 anni (una volta se scopavi una ragazza si stappava una bottiglia con gli amici, oggi finisci sotto processo per violenza sessuale). Nell’articolo di Facci si legge: “Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”.
La cosa non è sfuggita al vispo, spelacchiato ma superbaffuto compagno, nonché ex giornalista Rai, Sandro Ruotolo (nella foto a lato), già senatore Pd e responsabile dell’informazione Dem, che ha innescato la polemica: “Conviene alla Rai, al servizio pubblico, affidare un programma a Filippo Facci che si esprime così su Libero? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria? Che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di Viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti, ma non può essere dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista”.
Al di là del fatto che non si riesce a capire cosa si intenda per “vittimizzazione secondaria”, sulla scia di Ruotolo la “compagna grillina” (vogliamo approfondire il discorso del comportamento del figlio del suo Capo Beppe Grillo o lasciamo perdere?) Barbara Floridia scrive: “Ci apprestiamo a lavorare sul nuovo contratto di servizio: sarebbe inutile, contraddittorio e soprattutto svilente parlare di inclusione, pari opportunità, lotta alla violenza di genere e al sessismo, se poi tutto questo possa anche solo correre il rischio di essere smentito nei fatti. Il rispetto di determinati principi e valori – conclude Floridia – è alla base della convivenza civile e del concetto stesso di servizio pubblico. Al netto dell’attenzione che la Vigilanza dedicherà al caso, mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa dall’azienda”.
Siamo d’accordo con lei presidente, anche se avremmo voluto sentire le stesse parole di condanna per lo spettacolo immondo degli ultimi festival di Sanremo, oltretutto in onda sempre in prima serata: volgari, rozzi, immorali e offensivi per i telespettatori normali e non ancora obnubilati dall’ormai frusta “cultura” d’una sinistra putrescente.
Le frasi dell’incauto Facci in confronto sono una bagatella.