Asti (Ansa) – Quattro misure cautelari e un fermo nell’ambito dell’operazione della polizia di Asti “Baby-doll”, contro il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, sono state eseguite dalla squadra mobile della questura, su coordinamento della Procura, insieme al sequestro preventivo di una casa di prostituzione nella zona della stazione cittadina, in via Comentina. Diverse anche le perquisizioni fatte in alloggi a Torino. A capo dell’organizzazione due donne cinesi di 49 e 51 anni, Jiangong Huang (in carcere a Torino) e Luo Meijuan (obbligo di presentazione), supportate da Furio Ardissone (ora ai domiciliari), residente a Torino, 68 anni, e Artan Sulaj (obbligo di presentazione), albanese di 54 anni, proprietario della casa di prostituzione di Asti. L’organizzazione gestiva pubblicità su web, chiamate attraverso un vero e proprio centralino, reclutamento di nuove prostitute e rendicontazione dei guadagni. In due mesi sono stati accertati 825 clienti, con lo sfruttamento di 4 diverse prostitute. Il tutto per un volume di affari di 42.000 euro. Presente in conferenza stampa anche il Procuratore di Asti, Biagio Mazzeo: “C’è un substrato allarmante in questo senso ed è per questo che è importante monitorare questo fenomeno con azioni repressive”.
“L’indagine è nata all’inizio del 2022 – aggiunge il dirigente della squadra mobile, Federico Mastorci – nelle perquisizioni abbiamo sequestrato anche circa 18.000 euro in contanti e un fucile. In questo giro erano entrate anche giovani donne, irregolari sul territorio nazionale”.
Nel corso delle perquisizioni è stata raggiunta da fermo anche un’altra donna cinese, Dan Hong, 42 anni, accusata di avere gestito nell’ultimo periodo la casa di Asti, sfruttando due prostitute.