Novi Ligure – Solo a Novi non vince il centrodestra che nelle amministrative, concluse coi ballottaggi di ieri, ha fatto il pieno dappertutto. Un trionfo in tutt’Italia: Ancona, Brindisi, Massa, Pisa, Siena. E Catania al primo turno. Il centrosinistra vince con pochissimo scarto solo a Vicenza. Se questo è l’”Effetto Schlein” siamo a posto. A Novi ha vinto la sinistra per mancanza di avversari. La candidata sindaco dell’alleanza Fratelli d’Italia – Forza Italia, Maria Rosa Porta, non è stata voluta. Lei fa la maestrina e redarguisce la gente che, non andando a votare, non si esprime per cui non si sa cosa vuole. Ma se la signora Porta facesse due conti si accorgerebbe che oltre la metà dell’elettorato non è andato a votare perché pur di non votarla sta a casa a vedere la Tv. Tutto ciò mentre il candidato della Lega Giacomo Perocchio ha fatto un figurone e al primo turno non è andato in pole per una manciata di voti. Peccato, perché aveva fatto un’ottima campagna e la Lega – che correva da sola – aveva recuperato moltissimo rispetto alle politiche dell’anno scorso. Stendiamo poi un velo pietoso su Fratelli d’Italia che a Novi non se li fila proprio nessuno. Ora a Muliere tocca amministrare una città in agonia: senza aziende proprie, senza un piano urbanistico adeguato, una città dormitorio ridotta così dai compagni che l’hanno governata per settant’anni quasi ininterrottamente. A Novi è stata fatta una selezione al contrario e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Allargando lo sguardo al Piemonte, se a Novi ha vinto Muliere alla testa della coalizione di centrosinistra, a Pianezza è tornato a fare il sindaco Antonio Castello che era stato alla guida del Comune dal 2011 al 2021. Una terza volta, dunque, col solo appoggio delle liste civiche e senza il centrodestra con cui ha rotto nei mesi scorsi. Castello ha prevalso con il 59,15% contro il 40,85% di Giovanni Minò, candidato di Pd e M5S.