Torino – Ci sono le risorse per lo sviluppo regionale (Fesr) 2021-2027, destinate agli Enti gestori delle Aree protette e alle Unioni montane. Ieri la Regione ha aperto il bando da cinque milioni di euro per interventi di sistemazione idrogeologica di situazioni di dissesto in ambito montano, collinare e lungo le sponde dei fiumi. Si tratta di interventi di manutenzione del territorio e prevenzione del dissesto e fanno seguito all’attività già in essere gli interventi di manutenzione sui fiumi e sui versanti. L’obiettivo di questa misura, insieme ad altre messe in campo dalla Regione Piemonte, è la messa in sicurezza dei territorio per prevenire il rischio idrogeologico in territori, come quelli montani e collinari che presentano particolari fragilità, ma nei quali è particolarmente importante garantire il rispetto degli habitat e degli ecosistemi. Le domande potranno essere presentate fino alle ore 12 del 22 novembre. Insomma, forse l’hanno capita, e si torna a curare i territori come facevano i nostri nonni. Intanto è stata dichiarata chiusa la fase di emergenza per il maltempo in Piemonte, dopo essere state censite 2.000 frane in 279 comuni. Sono state riaperte anche numerose strade chiuse nei giorni scorsi in alcuni tratti. La piena ordinaria del Po è passata nella notte senza provocare problemi. Gli interventi contro il dissesto idrogeologico realizzati in questi anni, le procedure per la pulizia dell’alveo dei fiumi che la Regione ha adottato e inviato ai Comuni, hanno consentito di evitare il peggio e contenere i danni. Già venerdì pomeriggio era stata aperta la sala operativa regionale della Protezione civile. Come riportato da questa testata, durante l’emergenza sono stati aperti 99 centri operativi comunali (Coc), quasi tutti nelle province di Cuneo e Torino, ma anche in Alessandria. Sul territorio sono stati impiegati circa 3000 volontari del coordinamento regionale e del Corpo AIB, che si sono occupati soprattutto del monitoraggio del territorio.