Il Piano Rifiuti Regionale approvato in settimana è poco ambizioso e poco sfidante negli obiettivi e non prevede l’abbandono della possibilità di aumentare la quota di rifiuto da incenerire ricordando che la gestione dei rifiuti, secondo le normative comunitarie recepite anche nel nostro ordinamento, deve rispettare una gerarchia ben definita e che vede l’incenerimento in fondo alle varie possibilità:
- prevenzione;
- preparazione per il riutilizzo;
- riciclaggio;
- recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
- smaltimento.
“Non possiamo più pensare di conferire in discarica tonnellate di rifiuti. La raccolta differenziata, il riuso e il riciclo – dice Giulia Bovone, co-portavoce di Europa Verde – Verdi Alessandria – devono essere alla base del Piano rifiuti. I cittadini devono esigere ciò: meno rifiuti equivale ad una TARI più leggera. Unica nota positiva è l’approvazione di dodici emendamenti, a prima firma del consigliere Regionale di Europa Verde-Verdi Giorgio Bertola, che hanno consentito alcuni risultati importanti; primo fra tutti l’aumento del 2% degli obiettivi per la raccolta differenziata che è passata dall’80%, che rappresentava la percentuale minima per il raggiungimento del tasso di riciclaggio del 65%, all’82%”.
“Penso che sia necessario progettare un futuro sostenibile per le future generazioni – aggiunge Raoul Oliva, Co-Portavoce di Europa Verde – Verdi Alessandria – e in materia di rifiuti l’unica soluzione possibile è produrre meno rifiuti applicando i principi dell’economia circolare; in quest’ottica l’incenerimento deve essere valutato come opportunità solo dopo aver ridotto e riciclato correttamente e questo è il primo motivo per cui il piano non ci lascia soddisfatti. Bene che non sia più prevista la possibilità di un impianto nell’Alessandrino ma non comprendo la necessità di una nuova linea nell’impianto del Gerbido”.
Il Piano rifiuti assomiglia più a un punto di partenza che ad un punto di arrivo; dilatare i tempi e non stringere gli obiettivi è una presa di posizione che vuole portare all’ampliamento dell’impianto di incenerimento senza trovare misure alternative.