Alessandria – Il dado è tratto. Ieri è arrivata la comunicazione ufficiale: Di Masi ha venduto – dopo 10 anni di gestione – l’Alessandria Calcio a una cordata italo-gaelica che fa capo ad Enea Benedetto e ad Alain Pedretti. Erano settimane che si dava l’affare come certo ed è arrivata l’ufficialità. A parte le prime dichiarazioni dei nuovi dirigenti fatte con lo stampino, identiche a tutte quelle delle nuove proprietà che si materializzano nel calcio, una precisazione la vogliamo fare. Siamo felici che la città abbia accolto questa nuova proprietà con un’apertura di credito ben più generosa rispetto a quella che il Sindaco di Novara qualche mese fa aveva concesso a Enea Benedetto in situazioni simili. E lo siamo soprattutto guardando le foto scattate in Tribuna Vip del Mocca sabato scorso dove, tranquilli e sorridenti, c’erano tutti. La politica, amministrativa e non, rappresentata dal Sindaco (centrosinistra, la cui Giunta era parzialmente presente anche in altre iniziative di “Ide Ale Grigio”). La Lega poi era super rappresentata in tribuna, attraverso i nuovi responsabili dell’Associazione dei tifosi, e in Curva dal Segretario Cittadino “neo Masaniello”, ricordando che non c’è bisogno di essere iscritti per portare acqua al mulino. E come dimenticare gli incorruttibili e sospettosi “5 Stelle” che hanno contribuito all’endorsement a favore di Benedetto e Pedretti addirittura con la presenza fisica di una entusiasta onorevole Tiziana Beghin, europarlamentare in carica del territorio? Che dire poi dell’Ordine dei Coomercialisti rappresentato dal ragionier Frascarolo in collaborazione con “Ideale Grigio” i cui dirigenti (leggi Gastini, tal Laudicino e dottor Cazzulo, e scusate se dimentichiamo qualcuno) ormai fidanzati ufficiali con i nuovi proprietari? Anche loro, per accomodarsi sulla tolda di comando, serviva una nuova proprietà che lo consentisse. E voila: i nuovi proprietari sono arrivati e la classe dirigente alessandrina certifica che sono quelli giusti. Siamo a posto. Così facendo sono tutti soddisfatti della nuova realtà e lo striscione comparso sabato nella Nord che richiama alla trasparenza stride con le posizioni assunte da mo’ dai loro capi riconosciuti: d’ora in poi a nulla varranno certi distinguo ipocriti e pelosi da parte di chicchessia, sia chiaro. E chi ha attivamente partecipato con parole, gesti e atti al massacro sportivo e personale di Di Masi sappia che, se i nuovi arrivati non manterranno fede alle promesse di correttezza e trasparenza, saranno chiamati in correo in qualità di favoreggiatori. Se per le élite della città, dalla classe dirigente interessata ai partiti e a certe istituzioni, ai tifosi in seduta comune, Benedetto e Pedretti riscuotono stima e fiducia al punto da potergli affidare una gloria cittadina va bene così, anche per noi: ubi maior minor cessat. Con questo non vogliamo certo rovinare il ricevimento di nozze a nessuno.