Alessandria (Max Corradi) – Cesare Rossini, presidente di Slala, non sta nella pelle: la notizia, confermata stamane, della realizzazione di un grande dissalatore di acqua marina per servire la nostra Pianura Padana – compreso il retro porto di Alessandria – sta diventando una realtà. Nell’ambito dei lavori per la realizzazione della diga del porto che vale oltre un miliardo di euro, la prima parte del quale già garantita dai fondi complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza, si inserisce anche la realizzazione del dissalatore dell’acqua di mare da pompare fino alla Pianura Padana per far fronte al problema della siccità. Costo mezzo miliardo. Obiettivo, un impianto che possa recuperare e riutilizzare l’acqua dissalata, insieme a quella depurata. L’impianto sorgerà nell’area inutilizzata di Cornigliano che fa capo ad Acciaierie d’Italia. Tempistiche? Sei mesi per completare l’impianto. “Questa sì che è una bella notizia – ci ha detto al telefono il presidente di Slala Avvocato Cesare Rossini – e dimostra che se i progetti sono buoni ne vengono altri altrettanto buoni a rimorchio. Di acqua ne abbiamo sempre bisogno soprattutto per la nuova logistica – ha aggiunto il presidentissimo – e un dissalatore a Genova per l’acqua da portare qui da noi è una notizia straordinaria. Parlerò col sindaco Marco Bucci per avere ulteriori dettagli”. L’investimento è stimato in circa 400 milioni di euro e sarebbe in grado di portare in Pianura Padana fino a 80-90 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, tra riutilizzo di quella depurata e acqua dissalata. E se le porte del Pnrr fossero chiuse, Bucci punterebbe sui fondi strutturali. In questo progetto, Bucci può già contare su un alleato forte come il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Ieri, durante una trasmissione televisiva sulla Rai, Sala ha parlato dell’asse forte fra i sindaci italiani. Non un partito, ma “un fronte può affrontare tematiche delicate e permetterci di lavorare insieme”.