Asti – Gianni Ghiotti (nella foto), l’operaio della Fiat Mirafiori di 58 anni residente a Piovà Massaia, era stato convocato dai carabinieri per un banale incidente stradale, ma appena s’è seduto davanti al maresciallo che stava interrogandolo, ha detto: “Tre anni fa ho ucciso mia madre, voglio andare in carcere”. La sorprendente confessione è dell’agosto 2020 e riguarda il decesso di Laura Tortella, la madre di 91 anni che sarebbe stata uccisa dal figlio Gianni soffocata nel sonno con un cuscino. Ghiotti ha deciso di rinunciare al ricorso in Cassazione contro la condanna per omicidio volontario a 6 anni e 7 mesi pronunciata il 30 novembre scorso dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino. Tra pochi giorni scadranno i tempi per depositare l’istanza che avrebbe potuto far annullare il verdetto di colpevolezza. Il suo avvocato ha detto ai cronisti che l’operaio “si sente colpevole, ha confessato il delitto e vuole espiare la pena”. Tuttavia non vi erano prove del soffocamento con un cuscino, che invece Ghiotti raccontò di aver tenuto premuto sul volto dell’anziana madre per una decina di minuti dopo averle somministrato una dose extra di Xanax. L’operaio, che nell’agosto 2020 era stato messo agli arresti domiciliari col permesso di lavorare, tornò libero. Il pm Fiz, che aveva chiesto la condanna a 7 anni e 2 mesi, appellò e meno di un anno dopo la Corte d’Assise di secondo grado ha ribaltato la sentenza, considerando invece la confessione credibile. Ora la scelta dell’imputato di mettere la parola fine alla vicenda giudiziaria.
La foto di Ghiotti è tratta da La Repubblica