Asti – Con le dimissioni irrevocabili rassegnate ieri dal commissario straordinario Mario Pasino, si conclude nel peggiore dei modi la triste vicenda della Casa di Riposo Città di Asti. Entro fine anno la struttura cesserà ogni attività e gli ospiti saranno trasferiti in altre Rsa. Le dimissioni del manager alessandrino hanno fatto seguito alla riunione in Prefettura presenti, oltre al prefetto di Asti Claudio Ventrice, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il sindaco Maurizio Rasero, i vertici di Asp e i rappresentanti della Banca di Asti e di Alba, oltre alla Fondazione Crasti, il commissario straordinario Mario Pasino.
“Le banche non concederanno dilazioni – ha detto Pasino ai cronisti – il contratto per la manutenzione della caldaia termina il 31 dicembre e anche la direttrice sanitaria, ha dato le dimissioni”.
La Regione ora nominerà un commissario liquidatore che porrà fine alla vicenda. All’interno della struttura ci sono ancora 133 ospiti e 110 dipendenti. L’azienda chiude con circa 4 milioni di euro di debiti pregressi. Erano otto ridotti a metà grazie all’incessante lavorio dell’ex commissario straordinario e della cordata di imprenditori che la volevano acquistare.
In settimana, la prima botta al progetto: dal 1° gennaio la Camst non avrebbe più preparato i pasti per gli ospiti, mentre l’offerta di acquisto presentata dalla Acers, cordata di imprenditori cuneese cui fa capo il gruppo Scotto impianti, sarebbe riuscita a raggiungere uno dei requisiti necessari per poter avere l’avallo della Regione: la ristrutturazione dell’intera situazione debitoria.
Condizione essenziale per il perfezionamento della pratica e il salvataggio della più grande casa di riposo del Piemonte.