Roberto Occhiuzzi è l’allenatore dell’Olbia attuale e ha preso il posto di Max Canzi che ha guidato i sardi con onore nelle ultime due stagioni. L’attuale mister nonostante la giovane età vanta una lunga carriera e ha acquisito una certa notorietà dopo aver guidato a più riprese il Cosenza in B. In estate sono stati confermati i “vecchi” Ragatzu, Emerson, La Rosa, Brignani Travaglini, e sono rientrati alla base i quattro giovani arrivati in prestito dal Club del Capoluogo. Sono arrivati invece, oltre al solito prestito dal Cagliari, quattro giocatori stranieri, di cui due sammarinesi, poi i prestiti di Gelmi e Babbi (Atalanta), Bellodi (già oggetto misterioso, per due stagioni ad Alessandria) e Gabriel dal Sudtirol. Il Presidente dell’Olbia dal lontano 2015 è l’imprenditore Alessandro Marino, di origini abruzzesi. Segni caratteristici: una profonda amicizia che lo lega a Tommaso Giulini, attuale patron del Cagliari. I sardi nell’ultimo turno hanno fatto soffrire a domicilio il Cesena ma poi hanno dovuto lasciare l’intera posta agli uomini di Toscano. In classifica sono penultimi con 11 punti, solo 2 punti sotto c’è il Tavernelle e la retrocessione diretta. Un gradino sopra i Grigi con 13 punti, alla pari del Montevarchi e usciti indenni sabato scorso dal Velodromo di Fiorenzuola contro una delle compagini più in forma del momento.
Ma veniamo alla partita. Si comincia con una leggera supremazia territoriale dei padroni di casa che, per l’occasione, rispolverano il 4-2-3-1 opposto al 3-5-2 di Occhiuzzi. Due angoli consecutivi danno fuoco alle micce: è il 26’ e Gazoul sguscia nell’area piccola, tocca la palla calciata da corner e segna. 1-0: erano cinque ore che i Grigi non segnavano e ci voleva questo ragazzotto del ’94 di origini marocchine per fare centro. Non s’è segnato su azione, è vero, ma lo stesso Gazoul era andato a un passo dal gol anche sabato scorso a Fiorenzuola. L’Alessandria legittima il vantaggio grazie ad altre due occasioni, una delle quali al 40’ grazie a uno sventurato retropassaggio di Fabbri. Poi ci pensa la cooperativa Checchi-Rota a dare una mano ai sardi grazie a una incomprensione (ma va?). Succede al 45’ e poi tutti al calduccio.
La ripresa. Neanche il tempo di piazzarsi e l’Olbia pareggia: tocco di mano in area di Speranza, rigore che trasforma, manco a dirlo, Ragatzu, ed è un gol per parte, ed è il 47’.
Al 50’ Martignago ci prova ma il suo tiro è respinto. Dopo il pareggio dell’Olbia e fino all’ora di gioco la partita è in equilibrio, coi sardi che, grazie al gol del pareggio hanno ripreso forza e, grazie ai cambi, ribattono colpo su colpo. Bravo Gelmi al 62’ a respingere su Martignago, poi la punta è pescata in fuori gioco ed evapora una buona opportunità mandrogna.
I Grigi provano a insistere attaccando ma l’Olbia pare più sicura di sé rispetto ai primi 45’. Arrivati al 70’ Rebuffi non s’è ancora deciso a operare qualche cambio, e pensare che questa è la seconda di tre partite da disputare in una settimana.
Alla buon’ora, cioè al 72’ Rebuffi opera il primo cambio: doveva pensarci bene per cambiare Lombardi con Ghiozzi, cambio che non sposta d’un centimetro l’equilibrio di squadra. Intanto Gazoul costa all’Olbia un giallo che può diventare utile.
È l’80’ e nessuna delle contendenti pare accontentarsi del pareggio, quindi si potrebbe assistere a un quarto d’ora di capovolgimenti di fronte (forse). All’85’ cambio per i Grigi: esce per crampi Martignago ed entra il terzino destro Rizzo. Della serie: il coraggio al potere.
Dall’85’ al fischio finale l’Olbia sfiora il vantaggio coi Grigi stracotti.
Morale: se giochiamo con le squadre che ci stanno davanti (quasi tutte) la partita la fanno loro, se giochiamo contro le squadre dietro di noi in classifica (cioè due), la partita non la facciamo noi.
Le pagelle
Marietta 6,5 – Al 77’ bravo a sventare su Travaglini.
Rota 5,5 – Non incanta certo, e poi, in società con Checchi, combinano un pasticcio che, per poco, non ci costa caro
Baldi (84’) sv – Altro cambio destinato a cambiare gli equilibri: fuori un terzino destro, dentro… un terzino destro
Checchi 5,5 – Una buona chiusura sul finire e una minchiata assieme a Rota
Sini 6 – Al solito bravo sui calci da fermo e nelle chiusure
Nunzella 6 – Abbastanza attento e vigoroso sulla sua fascia di pertinenza.
Nichetti 5 – Possiamo parlare d’altro?
Speranza 5,5 – Altre volte ha fatto meglio. Suo il colpo di mano che ha decretato il pareggio sardo
Gazoul 7 (nella foto) – S’inventa il gol e ne sfiora un altro. Pur giovanissimo è svelto e ben dotato di forza e di baricentro basso.
Nepi (90’) sv
Galeandro 5,5 – Gira e lotta ma la pericolosità è un’altra cosa
Pellegrini (89’) sv
Lombardi 5 – Per lui 70’ poco proficui. Fa l’esterno a piedi invertiti, chissà poi perché…
Ghiozzi (72’) sv
Martignago 6,5 – Il più pericoloso dei nostri. Assalito da crampi è sostituito ….da un terzino.
Rizzo (85’) sv