La cessione dell’Alessandria targata Di Masi è una storia senza fine. E chi pensava che bastasse, per Ilari (possibile nuovo patron grigio: chissà, può darsi, non capisco ma mi adeguo, io speriamo che me la cavo, vai avanti tu che a me vien da ridere, staremo a vedere), aver firmato il compromesso per l’acquisto del club, rischia di sbagliarsi. La notizia, che abbiamo pubblicato come sempre per primi (e poi qualcun altro, che sbava per l’invidia, ci denuncia al collegio di disciplina dell’Odg, perché non sapendo fare il giornalista se la prende con noi che invece lo sappiamo fare e gli facciamo un “buco” alla settimana) domenica scorsa indicando i probabili nuovi proprietari dei Grigi, ha fatto il giro dell’Italia pallonara: nessuno s’è sognato di smentirla e tutti l’ha presa per vera. Però qualche volta succede che un contratto (annunciato a inizio novembre da Di Masi) non si chiuda.
Abbiamo scritto che il dottor Alfonso Morrone sarebbe stato (forse, chissà chi lo sa, vai avanti tu che a me vien da ridere, non capisco ma mi adeguo, staremo a vedere, che dio ce la mandi abbonata) il nuovo DG individuato dalla probabile nuova proprietà: l’indicazione era confermata… Ma ieri Marrone al telefono ha confermato di essersi “chiamato fuori”. Fin qui niente di travolgente: via un DG se ne trova un altro, ma la notizia è un’altra. Da voci di persone “informate dei fatti” pare che Di Masi, vista l’accoglienza “non proprio festosa” ottenuta dalle rivelazioni dei nominativi che abbiamo tirato fuori, potrebbe ripensarci e congelare la trattativa ormai vicina alla chiusura, ritenendo la toppa peggiore del buco. Roberto Lamanna infatti, benché non entri ufficialmente né fra gli azionisti, né nell’organigramma tecnico, getta un’ombra sinistra su tutta questa storia. Di qua è già passato, l’abbiamo già incrociato, finita lì. Prevenuti? Forse. Ma a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia mai (Andreotti). Purtroppo, dovunque è stata segnalata la sua presenza, le cose sono sempre andate a catafascio. Sfigato? Forse. Ma se tre indizi sono una prova, cosa si può pensare di sei?
Può darsi (chissà, staremo a vedere, non capisco ma mi adeguo, io speriamo che me la cavo, vai avanti tu che a me vien da ridere, se son rose fioriranno) che Di Masi si sia fermato per valutare bene (?) i pro e i contro dell’operazione.
Una cessione del genere, per l’attuale presidente, se i nuovi personaggi sono questi, potrebbe rivelarsi una caporetto.
Chi è causa dei suoi mali, pianga se stesso.
Voila.