Novi Ligure – L’accordo che prevede la salita di Invitalia in Acciaierie d’Italia al 60% è stato posticipato al 2024. Si proseguirà così a brancolare nel buio con un’alleanza pubblico-privata che non ha dato risposte se non quella per cui l’arrivo di ArcelorMittal, primo gruppo al mondo, non ha coinciso con la ripresa del gruppo italiano, primo in Europa. E il presente fa sempre più paura, come denunciato dai sindacati che paventano una crisi ancor più robusta nei prossimi mesi. Il fatto è che il rallentamento di Taranto, unico titolare del ciclo fusorio del gruppo, frena indissolubilmente Cornigliano e Novi, chiamati a lavorare l’acciaio uscito dalla fabbrica tarantina.
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