Torino (Alberto Garbarino di Torinofree.it) – I dati diffusi da Istat sulle vendite al dettaglio del mese di agosto evidenziano un calo sul mese precedente (-0,4%), comune sia ai beni alimentari (-0,5%), sia da quelli non alimentari (-0,3%). E la tendenza di inizio autunno conferma una preoccupante tendenza alla diminuzione.
“I dati delle vendite al dettaglio di agosto sono influenzati da diversi fattori congiunturali, tra cui il periodo estivo, che ha portato le famiglie a ricercare una rinnovata normalità, e il buon afflusso di turisti in vacanza in Italia. Nonostante ciò – commenta Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni – con la Filiera di Federdistribuzione, le vendite segnalano chiaramente un rallentamento, e considerando l’effetto della crescita inflattiva, siamo già in una fase nella quale registriamo un andamento dei volumi in flessione di oltre 2 punti percentuali, come evidenziato dal dato tendenziale. A settembre, l’indice di fiducia dei consumatori stimato da Istat è tornato a scendere dopo il rimbalzo di agosto, raggiungendo lo stesso livello del mese di luglio, a causa del clima di incertezza per la situazione economica generale. Un dato che – aggiunge Buttarelli – getta un’ulteriore ombra sulla tenuta dei consumi per l’ultimo trimestre dell’anno, periodo dal significativo valore economico per le imprese della Distribuzione Moderna, soprattutto in vista delle festività. La pressione del caro-energia, che impatta fortemente sull’aumento generale dei prezzi, potrebbe mettere ancora più in difficoltà le famiglie nelle prossime settimane, con il rischio di comprimere ulteriormente il volume dei consumi. Già oggi si registra un maggior orientamento verso scelte di convenienza e risparmio, una tendenza che potrebbe avere effetti negativi sulle filiere d’eccellenza del Made in Italy”.
L’allarme di Federdistribuzione chiama direttamente in causa il prossimo Governo: “È urgente un intervento da parte delle Istituzioni con misure volte sia a sostenere economicamente le famiglie, per non compromettere la domanda interna nei prossimi mesi, che a ridurre l’impatto dei costi energetici per le imprese della Distribuzione, i cui bilanci sono già gravati da molti mesi di rincari delle materie prime e di compressione dei margini per rallentare le ricadute sui prezzi al consumo e tutelare il potere d’acquisto dei consumatori”, conclude Buttarelli.