Strana città Alessandria. E quando si parla di calcio, di Grigi in particolare, diventa ancora più bizzarra. Qui niente è come sembra e ognuno dice la sua, a volte mentendo sapendo di mentire. Adesso rileggiamo quanto accaduto nell’ultimo anno e sette mesi di calcio:
- è arrivata la B senza una squadra all’altezza dell’obiettivo e con una società non organizzata e strutturata per la cadetteria;
- la campagna estiva di rafforzamento è stata ridicola, pensata e gestita da un personaggio pigro, superficiale e incapace;
- tutti speravano che i miracoli si ripetessero all’infinito ma così, naturalmente, non è stato;
- la campagna di rafforzamento invernale è stata peggio, se possibile, di quella estiva;
- Longo, che aveva fatto il miracolo solo qualche mese prima, è stato abbacinato da delirio di onnipotenza e, arrivati a febbraio, s’è arroccato coi suoi nella torre eburnea coi giocatori scoppiati dal punto di vista fisico e nervoso;
- nessuno fra i dirigenti è stato capace di intervenire per puntellare la baracca (vedi DS, sarebbe il suo mestiere) e siamo retrocessi;
- una volta retrocessi Di Masi si è sentito turlupinato e tradito da DS e Mister i quali, capìta l’antifona, sono scappati avvelenando i pozzi ma con le tasche piene mentre il Presidente, che per definizione non poteva scappare, s’è smaterializzato;
- nel maggio scorso tutti, ma proprio tutti, erano sicuri che la proprietà passasse subito di mano, come Di Masi credeva, ma nessuno gli ha fatto presente le difficoltà dell’operazione;
- da maggio in poi l’intera rosa è stata smontata e tutti i giocatori ceduti. Ognuno di loro si è accasato di nuovo in C (i fenomeni), nonostante gli incentivi all’esodo (solo il bistrattato Marconi ha mantenuto la categoria);
- poi hanno rescisso Longo e Artico (che prima era stato mandato al confino) ed entrambi se sono fuggiti molto più ricchi di quando erano arrivati;
- è stato richiamato come DS l’umile Cerri che era già stato assunto e liquidato due volte;
- Rebuffi è stato promosso allenatore: un mister che non ha mai visto neanche col binocolo una prima squadra professionistica, neppure da giocatore;
- all’ultimo minuto sono stati raccattati venti ragazzotti da ogni dove, sperando di aver allestito, con un po’ di culo, un organico in grado di salvarsi;
- nel mese di Agosto (periodo fondamentale per preparare la stagione), a parte il DS, nessun dirigente si è presentato alla squadra;
- perdiamo le prime tre partite. Alla quarta arriva al “Mocca” il Presidente della Federazione Giuoco Calcio e, anziché un dirigente dell’Alessandria Calcio, ad accoglierlo c’è il Sindaco e i Grigi perdono la partita.
In tutto questo bailamme i soliti beduini mandrogni della curva (ma cos’hanno fatto i Templari a portarceli qui da noi nel XII secolo!?) pensano bene, durante l’incontro, d’insultare chiunque, Ghirelli compreso e arriva la multa che molto probabilmente sarà solo la prima di una serie.
Domanda: ma a chi sta a cuore davvero l’Alessandria, la sua storia, il presente e il suo futuro?
Eppure, a giudicare dalle ultime interviste rilasciate da Presidente e DS, starebbe a cuore a tanti.
E ancora: come può questa piazza ripudiare una proprietà che ha tirato fuori una montagna di soldi gestendo bene per 8 anni e, nel contempo, concedere gratificazioni a coloro i quali (calciatori, DS e mister) invece si sono arricchiti e hanno dato chi poco e chi niente?
Inoltre mi chiedo: chi ha contribuito a migliorare e adeguare la struttura societaria fra gli stipendiati deputati a farlo?
Chi, fra i dirigenti passati, è riuscito a inculcare in società uno stile e una cultura minima del lavoro?
Né coloro che per i Grigi si sono svenati, ma neppure coloro i quali coi Grigi si sono riempiti le tasche, ne tanto meno coloro che per i Grigi si sono emozionati e hanno gioito in questi anni.
E adesso la colpa sarebbe di uno solo?
Non scherziamo.
Adieu.