Alessandria – Lunedì 5 settembre, alle ore 10,30 in via Giordano Bruno, di fronte alla lapide che ricorda quanto è accaduto, le Istituzioni, 78 anni dopo quei tragici fatti, si commemorano le 39 vittime del bombardamento alleato. Ecco come la pubblicazione “Vittime Dimenticate”, promossa nel 2016 dall’Amministrazione Comunale di Alessandria ed edita da ‘dell’Orso’, racconta quanto avvenuto: “Martedì 5 settembre la città assiste a un nuovo massacro. L’Ufficio Militare del Comitato Provinciale di Protezione Civile, come Pro Memoria dell’accaduto, così lo sintetizza in stile notarile: Alessandria ha subito oggi 5 corr; ore 11, altra incursione aerea nemica con bombe di grosso calibro. Obiettivo i ponti sul Tanaro, quello ferroviario e stradale, che non sono stati colpiti. Colpita invece la zona circostante detti ponti, distruggendo 6 case e danneggiandone 15. Danneggiata la strada provinciale Alessandria Torino. Colpito, inoltre, un Ricovero a.a. ricavato in un sottopassaggio della strada Provinciale Alessandria Torino causando numerose vittime tra i ricoverati. Numero dei morti in via di accertamento.
I morti saranno 39, ma per 20 di questi sarà stilato un certificato di morte presunta per l’impossibilità d’una qualsiasi identificazione. Erano stipati nel rifugio di Borgo Cittadella, situato sotto la strada statale, colpito a una delle estremità da una bomba che si abbatté sugli occupanti. Quasi tutti di Alessandria, intere famiglie distrutte, tra le vittime numerosi bambini e giovani studenti”. E il Cln dov’era? Ha mostrato i denti agli alleati per questi morti innocenti? No.
Il volume su quei fatti, riporta dirette testimonianze, di: Vincenzo Casoni e Wilma Pierina Pelizza.