di Andrea Guenna – Qualche pennivendolo di Stato (sono tanti purtroppo, e condizionano la stampa di regime da almeno trent’anni) aveva scritto, e fatto scrivere, che dopo il disastro di Fukushima del 2011 il governo di Tokio aveva deciso di abbandonare il Nucleare per spingere le Rinnovabili. Ma è di ieri la notizia ufficiale e confermata dallo stesso Giappone che a 11 anni dalla crisi di Fukushima sta valutando la possibilità di costruire sette (dicesi sette) reattori nucleari entro la fine del prossimo anno. A questo proposito il premier Fumio Kishida (nella foto), partecipando al Consiglio per la transizione energetica, ha detto che il governo ha deciso di tenere attive le centrali in funzione e di realizzarne di nuove. “Cercheremo – ha spiegato Kishida – di costruire reattori nucleari di prossima generazione dotati di nuovi meccanismi di sicurezza”.
Grazie a questa strategia, il Paese dovrebbe avere un totale di 17 reattori attivi e raggiungere l’obiettivo del 20-22% di elettricità prodotto da energia nucleare entro il 2030.