Nel tardo pomeriggio di mercoledì 10 agosto al Centro Sportivo Michelin (si legge Mi-che-lin perchè è un cognome veneto come Gobelin, Go-be-lin, e non Mishlèn o Goblèn alla francese) s’è giocata la prima amichevole precampionato dei Grigi allenati da tal Rebuffi disputata contro la Primavera del Torino. Partita insignificante perché sia l’Alessandria che il Toro Primavera visti mercoledì non sembrano neppure lontani parenti di chi affronterà la nuova stagione agonistica. Per la cronaca la partita è terminata con la vittoria granata per 2-1, il tutto condito da un caldo infernale davanti a un centinaio di spettatori sulle tribunette. Tanto per chiarire: qualche giornalista furbacchione ha lasciato credere che, nell’occasione, ci sia stata una contestazione diffusa del pubblico a squadra e società (Alessandria). In realtà hanno contestato vivacemente 15 (non 14 o 16, ma 15) ultras per i quali l’unica loro ragione di vita pare sia quella di denigrare e insultare Di Masi. Poverini. Al di là di tutto, mi sembra che siano ancora tante, forse troppe, le cose che oggi mancano ai Grigi, e non parliamo solo di giocatori adeguati alla Serie C: i calciatori sono l’ultimo anello. Di quelli lì ne è piena l’Italia e raffazzonarne una decina per non fare figure barbine non ci pare impresa impossibile. Ovviamente tutti i giocatori ancora vincolati che facevano parte dell’organico della stagione scorsa sono fuori rosa, come aveva promesso Di Masi alla fine del disastroso epilogo del maggio scorso. Longo, il mister, ha rescisso e sulla panca è arrivato un tipo che magari potrebbe rivelarsi un novello Van Gaal, ma ci crediamo poco. Al Ds Artico invece è stato notificato “il foglio di via”, gli hanno smontato l’ufficio in sede ed è “entrato in clandestinità” (il massimo per un sedicente seguace di Che Guevara) sostituito da Massimo Cerri. Per il resto restano al loro posto Toti, Segretario Generale e Poggio Addetto Stampa. In sede rimangono pure tutti coloro i quali hanno lavorato nell’ultimo decennio, anche con dignità, per trasformare questa società dal modello Imolese a un club proiettato nel calcio moderno. Ci chiediamo ora a cosa servano certe professionalità utili per creare e consolidare un brand societario accattivante e al passo coi tempi per poi avere caselle sguarnite in ruoli fondamentali per la vita quotidiana della squadra (vedi settore sanitario ora ridotto all’osso). Va da sé che se Di Masi vuole uniformare la società a strutture “povere” della categoria professionistica (esempio il Renate) può farlo come e quando vuole. Però, per ridurre all’osso le spese generali e i costi di gestione, il Presidente si dovrà affidare al volontariato, risorsa che caratterizza le squadre dilettantistiche ma che non offre garanzie in tema di qualità e presenza. E vedere Di Masi riordinare le divise da gioco dei propri calciatori a turni mensili onestamente ci pare poco verosimile. In occasione della fine della prima amichevole stagionale è venuto fuori un siparietto divertente e indicativo di quanto in questa plaga ormai i ruoli si compenetrano e si confondono. Risultato: ogni componente del sistema calcio mandrogno tende a occupare spazi altrui dimenticandosi del proprio. Della serie: il Presidente fa il tifoso e il tifoso fa il presidente. Abbiamo persino notato un giornalista non porre domande ai protagonisti dell’amichevole succitata né fare commenti tecnici, ma limitarsi a registrare sul cellulare le requisitorie che il celebre tifoso Ronny poneva al Ds durante un improvvisato festival della serie “Dilettanti allo sbaraglio”. Per la carità! Quanto poi alla domanda del supporter fatta a Cerri: “Ma chi te lo ha fatto fare? (di assumere un ruolo del genere in un momento così travagliato, ndr)” mi corre l’obbligo di ricordare all’effervescente Ronny (ma che cavolo di nome è Ronny?) che Massimo Cerri occupa certe posizioni da tanti anni e lo ha fatto in tante società. Dovresti inoltre sapere, caro Ronny, che un professionista navigato non sempre può scegliere di trovarsi nel “rosso dell’uovo” ma gli tocca pure che sia fuori. L’importante è che il nuovo Ds faccia il meglio con professionalità e buon senso, cose che non pare siano successe prima. Fatti invece una domanda tu, tifoso storico, che da quando vieni sugli spalti lo fai da almeno trent’anni contestando sistematicamente con striscioni e cori, presidenti, giocatori, Ds e allenatori. Ti chiedo: non ti pare che forse ai Grigi sia più utile e apprezzato un professionista preparato come Cerri che non un sedicente tifoso sfascista come te, che rompi le palle da decenni coi tuoi insulti? Si fa così per dire, naturalmente perché non vogliamo espellere nessuno dal Mocca, come invece tu vorresti faro con chi ti sta sulle palle. A cosa serve Cerri alla causa quindi lo capiamo tutti, che ce ne facciamo invece di tifosi stronzi, invadenti, ignoranti come? E pensare che qualche volta c’è chi tenta di imporre addirittura la tua presenza con risultati a dir poco discutibili e non solo al Mocca.
Ma il tempo è galantuomo… Dicono.