Asti (a.g.) – Anche qui da noi (e chi scrive ne sa qualcosa) qualche giudice alessandrino non ha tenuto conto (in almeno due processi penali per diffamazione mezzo stampa) delle deposizioni dei testi a discarico, ma falistess. Tuttavia la sentenza disciplinare pronunciata dal Consiglio Superiore della Magistratura martedì, a più di due anni e mezzo dai fatti, è emblematica. Il caso è quello della condanna a 11 anni di reclusione a un padre per violenza sessuale sulla figlia minorenne: i tre giudici del tribunale collegiale avevano inflitto la pena prima di ascoltare l’arringa difensiva dell’avvocato dell’imputato, e senza riunirsi in camera di consiglio. Una violazione del codice di procedura penale che impone di dare l’ultima parola alla difesa e di decidere solo dopo un confronto tra magistrati. L’ex presidente del collegio penale del tribunale di Asti, Roberto Amerio (nella foto con le due giudici a latere), è stato ora condannato alla sanzione della censura, assolte per esclusione degli addebiti le due giudici a latere Claudia Beconi e Giulia Bertolino (?).
Il presidente Amerio, dopo aver ricevuto dure critiche da un’assemblea di avvocati, dal 2020 è in servizio a Savona dove è stato trasferito su sua richiesta.
Le giudici Beconi e Bertolino sono in tribunale ad Asti.
La motivazione della Sezione disciplinare del Csm sarà depositata a settembre.
Deve essere ancora fissato il nuovo processo d’appello.