Di Masi, Presidente dell’Alessandria da oltre nove anni, dopo il lungo silenzio seguito alla sconfitta casalinga contro il Vicenza all’ultima di campionato che ha decretato il ritorno dei Grigi in Serie C, finalmente ha parlato. In soldoni ci ha comunicato di avere in piedi due trattative per la cessione in toto del Club. Inoltre, ha precisato, nel caso in cui questi abboccamenti non sortissero una fumata bianca, il Presidente continuerà a onorare i suoi impegni e il club farà fronte a tutti gli adempimenti imposti dal calendario della Federazione. Solo ad avvenuta iscrizione (prevista entro il 22 Giugno) e qualora non fosse subentrato qualche pretendente, deciderà quale sarà la linea da seguire in vista dell’apertura (1° Luglio) del prossimo mercato estivo. Da parte sua nessun excursus sulla disgraziata stagione appena conclusa.
Penna Cadente è assente
Da rilevare che alla conferenza stampa erano presenti tutti i dipendenti amministrativi e i tesserati del Settore Giovanile mentre non c’erano né il DS né il Mister, benché entrambi ancora contrattizzati. Fra le assenze s’è fatta notare quella di Penna Cadente: come cambiano i tempi! Una volta date e ore delle conferenze stampa erano concordate con lei. Se il Gran Capo della “Amichetteria” e depositaria del verbo calcistico qui da noi, è stata banalmente sostituita dal suo direttore, bene, se no, al contrario, vorrebbe dire che Penna Cadente ha accusato problemi di salute. Però i suoi tanti seguaci si tranquillizzino: dallo Stregone Ufficiale della Tribù non abbiamo fortunatamente raccolto novità in merito quindi il Gran Capo scoppia di salute (i travasi di bile non sono considerati malesseri). Adesso però per lei si prospettano tre settimane povere di notizie (salvo clamorose sorprese) e una campagna elettorale all’arma bianca in cui misurerà il suo personale seguito presso il popolo grigio, visto il suo rapporto stretto con un candidato che non nasconde le sue ambizioni alle imminenti elezioni amministrative.
I soliti insulti a Di Masi dal soliti mandrogni da social
Appena terminata la conferenza stampa il popolo del web, o “certo” popolo del web, ha sepolto Di Masi sotto un cumulo di accuse e di insulti. Vorrei ricordare a lorsignori che un eventuale disimpegno dell’attuale Presidente è stato un loro malcelato traguardo e, benché non siano stati certo decisivi rispetto ai passi intrapresi da Di Masi, ne hanno preparato l’humus ideale. Pensare che se questi poveretti, così avvezzi all’uso della tastiera col cervello da gallina, avessero tenuto presente che ci troviamo davanti a un dirigente che, per impegno di tempo e di soldi, è stato quello che ha dato di più all’Alessandria Calcio nella sua storia, forse avrebbero alzato qualche volta il piede dall’acceleratore. Inoltre, così facendo, hanno pure dimostrato quanto sia bugiardo e autoreferenziale uno dei loro slogan preferiti: “I Grigi siamo noi!”. Infatti, senza le premure di Di Masi, questa squadra non si iscriverebbe neppure al Campionato di Eccellenza. Speriamo nel contempo che Di Masi, persona seria, rispettosa e tollerante, non metta in pratica una sottile vendetta nei confronti di tutti noi: cedere il club al primo bandito che assume onori e impegni, svende quel che rimane a prezzo di realizzo e, dopo aver caricato di debiti la società, la abbondona al suo destino. E stavolta le elezioni amministrative saranno fra 5 anni. Se a qualcuno dovessero quindi fischiare le orecchie sappia che non si tratta di un attacco improvviso di acufene.
Il capro espiatorio
Ultima osservazione: sempre sui social ormai Longo è precipitato in fondo alla classifica dei benvoluti, anche lui vittima di qualche avversario interno che ha deciso così. Coloro i quali poco più di un mesetto fa si erano fatti il gruzzoletto per le vacanze commerciando le magliette con la sua effigie, sappiano che quella furbata sarà difficile che funzioni ancora e, magari, una nuova proprietà non sarà così tollerante nei loro confronti come lo è stato invece Di Masi, e non solo per le magliette.