Alessandria – L’ex Ipab Soggiorno Borsalino, la più grande residenza per anziani della città distrutta dall’alluvione del ’94 e ricostruita con contributi di parecchi milioni di Euro dell’Unione Europea, della Regione Piemonte, ma anche grazie alle donazioni di cittadini e di associazioni di volontariato, resa materialmente possibile dal lavoro silenzioso di centinaia di lavoratori, spesso mal pagati e forse (almeno in futuro) non pagati affatto, fu coinvolta nello scandalo dei presunti appalti truccati (tutto si è poi risolto, almeno in Alessandria, con assoluzioni e patteggiamento per reati minori e soprattutto con l’assoluzione dell’impresa sociale coinvolta, la Coop Sociale Punto Service di Vercelli) e versa da anni in una situazione finanziaria disastrosa, dovuta in parte a scelte dei suoi Amministratori, in parte al Covid ma, soprattutto, per l’assoluto disinteresse del socio più importante, il Comune di Alessandria che dovrebbe sovrintendere alle attività sociali e sanitarie a favore degli Alessandrini, con un membro nel Consiglio dì Amministrazione. Tuttavia i fatti gravi sembrano altri: la Struttura, dove lavorano almeno 70 operatori della Cooperativa Punto Service da ormai 5 anni (dal famoso appalto) con svariati milioni di euro di debiti e con un disavanzo ben superiore al milione di Euro è in gravissima crisi di liquidità e ha fatture scadute con Punto Service per servizi già resi e mai pagati, per una cifra vicina a 1,3 milioni di euro. Soldi anticipati dalla cooperativa per gli stipendi e i servizi alberghieri agli ospiti. Il fatto è che l’intero cantiere d’appalto, ai tempi dell’inchiesta è stato commissariato dal Prefetto che ha nominato un commissario proveniente dalla Toscana, come se ad Alessandria non esistano commercialisti validi. Il Soggiorno Borsalino continua a essere commissariato anche se l’inchiesta ha scagionato la cooperativa (a questo proposito è pendente un ricorso al TAR contro il commissariamento) che paga tutto e tutti regolarmente anche se ci sembra non avere titolo per rivendicare i suoi soldi e aspetta che il commissario li rivendichi a nome suo. Siamo al paradosso kafkiano che non finisce qui in quanto, pur avendo avuto ben cinque anni per fare una nuova gara d’appalto, il Borsalino ha chiesto una proroga proprio alla Cooperativa Punto Service e il Maligno ci dice che così potrebbe continuare a non pagare perché potrebbe proseguire a confrontarsi con un commissario che dipende dal prefetto e che potrebbe intimare alla cooperativa di restare, non pagata, per garantire il servizio agli anziani. Intanto il consiglio dì amministrazione cerca un nuovo soggetto al quale affidare la struttura in toto (privatizzandola di fatto), per cui i servizi sarebbero forniti da un nuovo gestore che si terrebbe la parte buona dell’impresa, mentre i debiti resterebbero lì, non pagati, il che porterebbe la parte cattiva dell’impresa ad essere liquidata. E chi s’è visto s’è visto. Sindaco Cuttica solo lei può raddrizzare le cose. Siamo in campagna elettorale e se lo facesse farebbe un figurone.
Ci pensi bene Cuttica, ci pensi bene.