di Andrea Guenna – Dopo che ho visto il vergognoso e menzognero servizio di Rai Tre Lombardia di oggi 7 aprile 2022, durante il quale ho sentito raccontare balle ciclopiche in merito alla qualità delle Università italiane ritenute fra le prime al mondo, mi corre l’obbligo pubblicare la vera classifica delle migliori università del mondo dove, ahimé, le italiane non compaiono.
Per la classifica ho seguito la prassi dell’agenzia QS (Quacquarelli Symonds) che è il principale fornitore mondiale di servizi, analisi e approfondimenti per il settore globale dell’istruzione superiore la cui classifica è tra le più autorevoli e attendibili al mondo, e si basa su sei parametri che determinano le performance d’un istituto, dove ogni parametro contribuisce in diversa percentuale a determinarne il punteggio. Ma quali sono nello specifico i parametri ed in che misura contribuiscono a formare il punteggio finale di una università? Ecco la lista di 6 parametri e del loro peso in percentuale:
1. Reputazione Accademica: 40%
2. Opinione del Datore di lavoro: 10%
3. Numero di Studenti per Facoltà: 20%
4. Numero di Citazioni per Facoltà: 20%
5. Percentuale di Docenti internazionali: 5%
6. Percentuale di Studenti internazionali: 5%
Scopriamo nel dettaglio cosa sono questi parametri e come vengono calcolati.
- Reputazione accademica
È il parametro più importante della classifica, pesa sul punteggio finale per ben il 40% e cerca di rispondere alla domanda su quali università stanno facendo ricerche di livello mondiale. Per formulare questo punteggio viene distribuito un sondaggio ad accademici di tutto il mondo nel quale, oltre a domande di carattere individuale (ad es. nome, università di provenienza, campo accademico, il loro attuale lavoro, etc.), gli viene chiesto di nominare- 10 Istituti Nazionali del loro territorio di conoscenza che ritengono stiano producendo le migliori ricerche nella loro area di competenza, esclusa la loro Università di provenienza.
- 30 Istituti Internazionali del loro paese di conoscenza che ritengono stiano producendo le migliori ricerche nella loro area di competenza, esclusa la loro Università di provenienza.
I risultati vengono poi scremati e pesati in base ad una rigorosa analisi per step che determina un punteggio per ogni Università.
- Opinione del datore di lavoro
Questo importantissimo parametro prende in considerazione la componente lavorativa. Tutti gli studenti universitari che vengono assunti una volta laureati portano con sé il bagaglio culturale della propria Università di provenienza. I datori di lavoro conoscono bene i loro migliori dipendenti e sanno da quali Università provengono. Questo parametro prende in esame esattamente questo: ai datori di lavoro viene chiesto di nominare le principali università da cui provengono i laureati più competenti secondo loro. - Numero di studenti per facoltà
La qualità dell’insegnamento è sicuramente la metrica più importante per gli studenti in cerca della migliore università in cui studiare. Tuttavia la qualità dell’insegnamento è una metrica molto complessa da valutare e viene approssimata calcolando il numero di docenti per studente all’interno di una università. Questo parametro dunque prende in considerazione la capacità di una università di fornire docenti e tutor agli studenti e tiene in considerazione il fatto che un numero elevato di docenti per studente riduce l’onere didattico per ogni singolo docente. In sintesi: più è elevato il numero di docenti per studente più è probabile che la qualità dell’insegnamento in quella università sia elevata. - Numero di citazioni per facoltà
Le citazioni accademiche sono sicuramente una delle fonti più attendibili della qualità della ricerca all’interno di una data università. Per calcolare questo parametro viene preso in considerazione il numero totale di citazioni ricevute da tutti i documenti prodotti da una università in un periodo di cinque anni diviso per il numero di docenti di quella università.
percentuale di docenti/studenti internazionali
Se un’università attrae un numero notevole di docenti/studenti da tutto il mondo ciò si ripercuote positivamente in termini di diversità e collaborazione sia nella ricerca che nell’insegnamento universitario. Questi due parametri esaminano dunque il rapporto tra il personale docente internazionale rispetto al personale complessivo e il rapporto tra il numero di studenti internazionali rispetto agli studenti complessivi. D’altra parte se un’università è in grado di attirare un numero considerevole di docenti e studenti dall’estero vuol dire che è abbastanza attraente da riuscirci.
Ed ecco, con buona pace della Rai, le 20 migliori università del mondo: classifica 2022
- Massachusetts Institute of Technology (MIT)
- University of Oxford
- Stanford University
- University of Cambridge
- Harvard University
- California Institute of Technology (Caltech)
- Imperial College London
- ETH Zurich – Swiss Federal Institute of Technology
- UCL
- University of Chicago
- National University of Singapore (NUS)
- Nanyang Technological University, Singapore (NTU)
- University of Pennsylvania
- EPFL
- Yale University
- The University of Edinburgh
- Tsinghua University
- Peking University
- Columbia University
- Princeton University
Complessivamente nella classifica troviamo:
- 9 università USA
- 5 università UK
- 2 università CH (Svizzera)
- 2 università CN (Cina)
- 2 università SG (Singapore)
Le dieci migliori Università italiane sono piazzate così (in rosso la posizione nella classifica mondiale):
- 142 – Politecnico di Milano
- 166 – Alma Mater Studiorum – University of Bologna
- 171 – Sapienza University of Rome
- 242 – Università di Padova
- 316 – University of Milan
- 334 – Politecnico di Torino
- 388 – University of Pisa
- 390 – Università Vita-Salute San Raffaele
- 424 – University of Naples – Federico II
- 440 – University of Trento
Così per la precisione e per amor di verità.