Alessandria – La notizia è ormai ufficiale: Genova e Trieste, i due principali porti italiani entrambi al Nord, stanno lavorando per rafforzare il lungo corridoio ferroviario che attraversa tutta la Pianura Padana affinché diventi la spina dorsale della grande area logistica che si prevede di realizzare per battere la concorrenza degli scali del Nord Europa e creare una valida alternativa a Rotterdam e Anversa che sono sempre pronti a drenare traffico al sistema portuale italiano. “Questa è una bella notizia – ci ha detto al telefono l’avvocato Cesare Rossini (nella foto in alto), presidente della Fondazione Slala che si occupa di logistica per quanto riguarda l’entroterra ligure – perché finalmente si ragiona in termini di macroeconomia a livello europeo con benefici incalcolabili per le popolazioni del Nord, ma con ricadute molto positive anche per il resto d’Italia”.
Se le idee camminano con le gambe degli uomini questo progetto ha già fatto molta strada
Il progetto è illustrato in molti documenti ed è già avviata almeno sui punti principali: sarà la ferrovia a unire come in unico grande scalo del Nord, le banchine del Tirreno e dell’Adriatico. E il patto dovrebbe poi essere esteso ai grandi operatori (ad esempio Msc) con cui si starebbe trattando. Il combinato disposto è tale per cui Trieste, il primo scalo italiano per movimentazione ferroviaria delle merci e Genova (con Savona-Vado), la banchina più importante del Mediterraneo, insieme ai porti minori di Monfalcone (Adriatico) e Livorno insieme a Carrara (Tirreno) fanno un colosso portuale da circa 180 milioni di tonnellate all’anno, pari a circa il 24% del traffico europeo. “Genova e Vado-Savona – ha spiegato ancora il presidente Rossini – resterebbero lo scalo principale per l’arrivo delle materie prime che servono alla produzione delle aziende di Piemonte e Lombardia, e per l’export dei prodotti del triangolo industriale”.
Genova e Trieste insieme per competere a livello mondiale
La sinergia con Trieste amplierebbe di molto l’area logistica del Nord e ciò a vantaggio dei traffici e dei flussi mercantili. “In quest’ottica – ha spiegato ancora l’avvocato Rossini – il progetto dell’aeroporto nell’area alessandrina costituisce un’ulteriore risorsa per fare della logistica alessandrina una delle principali del continente europeo. Ciò si traduce in sviluppo economico senza precedenti e in nuovi posti di lavoro”. Si realizzerebbe di un’alleanza tra i punti di forza dei due scali. A ciò si aggiunge il fatto che il porto di Genova sta allargando i propri confini operativi, mentre anche la quota di aziende del Nord Est che sceglie le banchine del Tirreno per l’esportazione, è in crescita.
Un’alleanza vincente fra i maggiori operatori del settore
Ecco perché un’alleanza, ragionano a Trieste e a Genova, è diventata quasi un obbligo. Al lavoro con ci sono solamente Slala e le Authority dei due porti, ma anche diverse aziende pubbliche di settore, come, per esempio, Alpe Adria, la società di trasporto ferroviario del Friuli Venezia Giulia, partecipata dalla Regione, e Mercitalia Rail, la società del Polo Mercitalia (Gruppo FS Italiane) specializzata nei servizi di trazione ferroviaria: è la principale impresa ferroviaria in Italia per il trasporto e la logistica delle merci ed è uno dei principali operatori in Europa. Ha in esercizio circa 13.000 carri ferroviari e un parco composto da oltre 340 locomotive elettriche e 130 locomotive diesel da linea. Una flotta unica e in fase di ammodernamento, che permette di effettuare circa 2.000 treni a settimana, ovvero 100.000 treni all’anno. Insomma il progetto è possibile e sta muovendo i primi passi.
Il ruolo di Fedriga
La Regione Friuli ha un ruolo di peso nell’operazione: il presidente Massimiliano Fedriga guida anche la Conferenza delle regioni e sta tessendo la tela di quest’operazione – più in generale sulla portualità – col governo. La Lombardia sarà ugualmente coinvolta con Ferrovie Nord Milano, il Trentino Alto Adige con Rail Traction Company – altro operatore ferroviario – e il Piemonte con Slala, l’associazione della logistica che coinvolge anche la Liguria, e la rete di
conoscenze di Fabrizio Palenzona, l’uomo del settore nel Nord Ovest. L’intesa col ministero sarebbe già a buon punto e si attende la firma anche con gli operatori privati. A questo proposito c’è da dire che i rapporti di Genova e Trieste con Msc sono ottimi.
Investimenti su Rivalta Scrivia
Il gruppo di Aponte è presente in entrambi gli scali e Medway, il braccio logistico del colosso, sta accelerando sia sui volumi che negli investimenti. Tanto che ha deciso di trattare per l’acquisto di un pezzo del terminal di Rivalta, terminal ferroviario del gruppo Gavio in provincia di Alessandria. Col patto tra i due scali, il ruolo di Msc potrebbe essere potenziato. Nel mirino di Alpe Adria ci sono diversi nodi intermodali. Quello di Isola della Scala a Verona è il perno fondamentale. Il nodo gateway di Sacconago, vicino a Malpensa, è la punta a Nord, in grado di dialogare anche col cargo aereo su cui punta molto Msc col probabile acquisto di Ita Airways.
La terza gamba
Ma la terza gamba è Alessandria. Potrebbe diventare l’estremo più avanzato dell’espansione a Occidente del porto di Trieste. Non più tardi di una settimana fa c’è stato il primo sopralluogo proprio ad Alessandria che vanta un’area operativa di circa 1 milione di metri quadrati e da tempo è presa in considerazione per la realizzazione di un nodo intermodale al servizio di Genova e Savona e dei corridoi logistici europei: “Il progetto Slala funziona – ha concluso con evidente soddisfazione Cesare Rossini – il che significa che presto qui da noi, se tutto andrà come deve, si potrà verificare uno sviluppo occupazionale e di fatturato senza precedenti”.