Ovada – Qualcuno inizia a dire che i pendolari vanno in paradiso, con tutto il calvario che devono sopportare nella loro vita viaggiando coi treni italiani per arrivare sul posto di lavoro o a scuola. Qualcuno inizia a ribellarsi e non vuole più pagare l’abbonamento, qualcun altro vuole costituire una class action per denunciare le Ferrovie e ottenere risarcimenti milionari.
I protagonisti di questa triste vicenda sono sempre loro, i pendolari della linea Acqui-Genova che, dopo la mattinata d’inferno di ieri con treni in ritardo, treni soppressi, autobus sostitutivi imbottigliati in autostrada, hanno perso le staffe minacciando sfracelli. A causare l’ennesima interruzione della linea per Genova è stato stavolta il guasto d’un macchinario col quale la ditta appaltatrice sta lavorando nella galleria Pre di Me’, tra Mele e Acquasanta. Le Ferrovie hanno attivato i bus sostitutivi ma sappiamo in che condizioni è la A26 per Genova, con tempi di percorrenza snervanti. Alla fine sono stati ben 12 i treni regionali soppressi nell’arco della mattinata fino alle 12,17 col primo treno in orario proveniente da Acqui Terme.