Dopo una settimana in cui alle squadre è stato concesso di allenarsi anziché limitarsi a viaggiare e giocare, proviamo a fare la cronistoria di questo turno suddiviso in tre giorni.
- Parma 1 – Cittadella 1 – Seconda consecutiva in casa per i Ducali i quali, dopo il pareggino contro la Reggina si ripetono contro il Cittadella. Il Parma inizia alla grande con il solito Vasquez sontuoso. Al 25’, nonostante l’arbitro “stranamente” riluttante, un errore difensivo dei padroni di casa e per il Var il fallo che avrebbe visto anche Mister Magoo è rigore e Beretta porta in vantaggio i veneti. Fragili come un calice di cristallo gli uomini di Iachini si perdono, guadagnano campo ma non sono mai seriamente pericolosi rischiando pure lo 0-2. La ripresa è il replay dei primi 45’ e scendono in campo anche Brunetta e Juric. Cosi facendo gli scudo crociati si ritrovano con una sfilza di mancini roba che, se si facesse una ipotetica Nazionale composta solo da sinistrorsi, vincerebbe il Mondiale. All’80’ il classico gol su angolo per gli Emiliani per il faticato pareggio. Poi al 95’ ingenuità tipica di un attaccante che fa il difensore (Beretta) che regala il rigore del possibile vantaggio ai padroni di casa ma il Cittadella, in 10 in campo e con 9 titolari ko per influenza, se la sfanga grazie all’errore dal dischetto di Brunetta. Partita bruttina quella di venerdì sera, benché sia stata emozionante e nobilitata da due/tre foche campionesse in veroniche, tutte in maglia bianca scudata di nero.
- Lecce 1 – Brescia 1 – Lo scontro al vertice si chiude con un pareggio in rimonta per la Leonessa al Via del Mare. Lecce in vantaggio in apertura con una magia di Strefezza, il quale, con quel culo basso tipico di una sposa non di primo pelo, ha la capacità di rimanere sempre bilanciato anche nelle sterzate più ardite e nelle accelerazioni vertiginose. I Pippo Boys trovano il pari senza perdere troppo tempo e il resto della partita è piacevole, tattica e ben giocata con la capolista che non sfrutta qualche buona opportunità.
- Reggina 0 -Perugia 1- Importante rilancio in zona play off per i ragazzi di Alvini che sbancano con pieno merito il Granillo grazie a una punizione dal limite battuta magistralmente da Burrai sul finale. Gli umbri si mangiano sullo 0-0 almeno tre ottime occasioni da gol di cui una davvero clamorosa. Per la Reggina, dopo sei risultati utili, la caduta rientra nella legge dei grandi numeri.
- Ternana 2 – Cosenza 0 – I rossoverdi padroni di casa si stanno riprendendo dopo un periodo difficile, stavolta a spese del Cosenza, nonostante costretti a giocare quasi un’ora in inferiorità numerica. È vero che sul doppio vantaggio i ragazzi dell’amato, qui da noi, Merendone Bisoli hanno qualche chance per riaprire il match ma è anche vero che i Lucarelli boys hanno tre occasioni clamorose per arrotondare il risultato, cosa che, considerata la differenza reti, ci avrebbe fatto comodo.
- Monza 4 -Vicenza 0 – Il risultato dice tutto. Partita dominata dai brianzoli i quali martedì sera saranno al Mocca per una serata di gala. Vero è che il punteggio si arrotonda solo verso la fine ma il risultato non è mai parso in discussione. A Monza pare contassero sul fattivo contributo del loro ex mister per battere la sua attuale squadra: stavolta, puntando su Brocchi, non si sono sbagliati.
- Benevento 3 – Crotone 1 – Un altro allenatore patetico, tal Modesto, ex Pro Vercelli e ora sulla panchina ionica, a fine partita parla come un giornalista di casa sua imputando ai suoi atteggiamenti sui quali lui avrebbe il dovere di gestire correttamente ed intervenire. Chiude la filippica dicendo che se i suoi giocatori non cambiano registro la retrocessione del Crotone è certa: se fosse saremo contenti visto che pure i Grigi sono coinvolti nella lotta per la permanenza in categoria. Speriamo che (semel in anno licet insanire) stavolta Modesto abbia ragione. Partita senza storia con i calabresi che non hanno fatto nulla per invertire una deriva disastrosa per loro.
- Pordenone 1 – Como 1 – Che i lariani attraversino un momento difficile l’abbiamo già detto. Stavolta però, nonostante il punticino ottenuto con un gol di rapina a metà ripresa, nella crisi di gioco ci sono caduti con mani e piedi e dimostrando una fragilità mentale conclamata. Il Pordenone è poca cosa, ma, anche solo con l’impeto della sicura retrocedenda, ha messo alle corde il Como attuale il quale però ci pare abbia messo fin qui troppo fieno in cascina per temere di essere coinvolto dalla lotta play out.
- Spal 1 – Ascoli 2 – Gli spallini in casa patiscono i bianconeri oltremodo. Prima si beccano il vantaggio ospite con dolo poi raddrizzano il risultato ma non la partita, decisa allo scadere da una conclusione da fuori micidiale di Buchel. Penosa l’analisi finale della partita fatta da Venturato che si appella a un presunto fallo subito da uno dei suoi a 50 metri dal suo portiere precedente all’eurogol decisivo: partita da pareggio, come frigna il mister spallino? Forse, ma se la sua squadra non tenta di vincere certi match contro avversari alla loro portata potrebbe trovarsi invischiata nella lotta play out e, nel caso, la sua batteria di ottimi attaccanti potrebbe anche non bastare.
- Frosinone 3 – Alessandria 0 – I Grigi perdono la partita senza discussioni, è vero, ma al 20’ rimangono in 10 e stanno in partita fino all’80’: roba da non sottovalutare. Inoltre in settimana i nostri giocatori, il mister e la società sono stati vittime di proditori attacchi sui social da parte dei tifosi (avversari, penserete voi), macché, i cecchini sono fra noi, con il beneplacito di certa stampa e di settori della società per i quali, le une e gli altri, la lealtà proprio non fa parte del loro Dna. Un mezzo disastro Pisseri, nonostante il rigore parato sullo 0-0 e Lunetta il quale, in occasione dell’azione del rigore concesso ai frusinati, riesce a mettere in fila una serie di minchiate degne della “galleria degli orrori”. Adesso sentiremo cosa ci dirà in settimana Artico, il quale ha lasciato infamare Presidente, giocatori e, ultimamente, pure il mister senza prendere posizione e assumere una posizione. Ma chi attacca giocatori e squadra in un momento come questo, in una piazza “competente”, come si auto definisce la nostra, non ha diritto chiamarsi “tifoso”. E chi non difende la società che lo stipendia e non difende neppure le sue scelte tecniche/economiche “discutibili” come lo vogliamo aggettivare? Inoltre, quando Cichi scrive il giovedì della mancanza di una sezione scouting in società, la sera stessa, caro DS dei miei coglioni, non telefonare ai tuoi soliti vecchi compagni di squadra chiedendo la loro disponibilità a far parte di una struttura ancora da concepire, come lo studente svogliato che, prima di un esame, passa la notte sui libri, sveglio grazie alla simpamina. Bomber, fai tenerezza fino a quanto ti rendi ridicolo, dimostrando di essere inadatto a un ruolo così delicato per la vita e la sopravvivenza tecnica dell’Alessandria. Altro che rappresentare una garanzia di lealtà verso questa piazza (come tanti sono convinti) la quale ti ha dato tutto e alla quale sono dieci anni che, in un settore o in un altro, hai preso tanto e dimostrato niente.
- Pisa 3 – Cremonese 0 – Bella partita fra due grandi squadre che si stanno disputando la promozione diretta con Brescia, Lecce e un possibile outsider. Subito in vantaggio il Pisa su rigore siglato da Torregrossa, la Cremonese fatica a digerire il colpo ma su una palla innocua la difesa pisana si “inventa” un evitabilissimo rigore che viene parato dal portiere nerazzurro. E quel punto, grazie anche al pubblico entusiasta che ha gremito l’Arena Garibaldi e a un Benali ispirato, hai capito la forza fisica, tecnica, morale e l’equilibrio di un squadra e del suo staff perché hanno ripreso in mano il bandolo del gioco senza rischiare oltremodo di subire il pareggio ma creando con profonde ripartenze almeno altre tre palle gol. Al quarto tentativo ancora Torregrossa segna con un tap in nell’ area piccola e ci pensa verso la fine il subentrato Puscas a fissare il punteggio e Lucca a inventarsi un pallonetto splendido parato da Carnesecchi. Benali, Torregrossa e Puscas, il trio arrivato a gennaio sta facendo svoltare con gol e giocate di qualità la compagine toscana e smentendo il mantra del DS secondo il quale il mercato invernale sarebbe quello solo “delle opportunità” mentre quello estivo rimane il mercato per eccellenza. Onestamente non riusciamo a capire perchè in molti si siano “bevuti” questa panzana, detta poi da chi ha sbagliato entrambi i mercati. Altro mistero alessandrino.