Il 28° turno di questa sempre più avvincente stagione di B è in archivio, esclusa la partita Cosenza-Benevento rinviata a data da destinarsi causa Covid che ha colpito pesantemente il gruppo squadra sannita.
Cittadella-Monza 1-2 – E pensare che passano subito i Monzesi e i veneti pareggiano per poi controllare la partita mentre i Brianzoli, a metà ripresa, rimangono in 9 per due rossi ingenuotti anziché no. Ma i Berloscones nel recupero, quando tutti pensavano alla doccia calda e al rituale del thè, segnano il gol della vittoria con Ciurria in azione personale e sbancano Cittadella.
Como-Spal 2-0 – Gli spallini sono una squadra forte ma indecifrabile, a volte sono disarmanti seppur dotati di calciatori dai grandi colpi (Pepito Rossi, un esempio). Durante la stagione sono cambiate sia proprietà sia guida tecnica. Lasciando perdere per una volta il neo presidente Tacopina, entrambi i trainer che si sono alternati sulla panchina spallina hanno ampiamente dimostrato di non capirci una minchia. Stavolta però hanno espugnato Como senza discussioni, un Como che, dopo il pareggio infrasettimanale immeritatamente strappato al Moccagatta e dopo aver perso il loro puntero Cerri per un po’, sguazzano in una loro presunta “raggiunta agiatezza”, prendono la partita alla leggera, evidentemente credono che un posto playoff per loro sia un obiettivo che non fa per loro deludendo dirigenti e tifosi. Gattuso, il mister, si rivela incapace di far svoltare i suoi, un gestore bravino ma poco influente e la strada per la Spal è stata in discesa, almeno stavolta.
Parma-Reggina 1-1 – I Ducali, con entrambi i fantasisti Vasquez e Brunetta in campo dal 1’, cominciano bene, passano in vantaggio e per un’ora nascondono la palla ai calabresi di Stellone che pur arrivavano da 5 vittorie consecutive (ottenute dopo la memorabile disfatta interna contro i Grigi in una partita che non avevano neppure cominciato) e nonostante il coccolone del loro invadente ma ondivago Presidente. A metà ripresa i ragazzi di Stellone si scuotono e raggiungono il pareggio grazie a un’autorete davvero casuale. Iachini, incazzato come un puma, si rende conto della propria impotenza nel tentativo di trasformare un gruppo di foche ammaestrate in una squadra di calcio vera: ammesso che ci riesca è facile che sarà una metamorfosi ottenuta fuori tempo massimo.
Pordenone-Pisa 0-1 – A Lignano i Nerazzurri di D’Angelo combattono strenuamente, segnano e hanno altre occasioni per raddoppiare ma subiscono il ritorno dei Ramarri in un match per i neroverdi “ultima spiaggia”, ed è proprio il caso di dirlo, visto che giocano a 70 chilometri da casa in uno campetto situato quasi sulla spiaggia della rinomata località balneare di Lignano Sabbiadoro.
Cremonese- Brescia 2-1- Lo scontro diretto se l’è aggiudicato Pecchia e i suoi con un Fagioli in gran spolvero. I Bresciani del super nervoso Pippo vanno in vantaggio e si fanno preferire nel primo tempo. I Grigiorossi pareggiano e approfittano di un gentile omaggio nel finale da parte delle Rondinelle. Inzaghi alla fine è incazzato come un puma mentre il Presidente bresciano si limita a ridacchiare amaramente, pensando quanto fosse saggia la sua intenzione di cacciarlo un mesetto addietro, decisione poi rientrata per banali problemi contrattuali: “Avevo ragione io… accidenti a me!” si starà dicendo; roba da mangiarsi gli zebedei, visto che i soldi ( tanti!) sono i suoi e la squadra l’ha fatta lui.
Ascoli-Frosinone 1-1 – L’Ascoli va in vantaggio, spreca un po’ troppo e quando dalla panchina frusinate si alzano certi pezzi da novanta i gialloblu pareggiano: caro Sottil, così va il mondo, e pensiamo siano inutili e poco professionali i tuoi lacrimoni pensando al tuo destino cinico e baro.
L.R. Vicenza- Ternana 3-1 – I vicentini volano nel primo tempo con il triplo vantaggio. Nella ripresa gli umbri scendono finalmente in campo, accorciano e arrivano sul 2-3 ma l’arbitro annulla: se quel gol fosse stato convalidato probabilmente la squadra di Brocchi avrebbe subito un’altra sanguinosa rimonta con i suoi sull’orlo del baratro negli ultimi 30’.
Crotone- Alessandria 0-0 – Pareggio pesante come un macigno quello ottenuto stasera allo Scida dai Grigi. Non ingannino i due episodi del gol annullato e del rigore parato da Pisseri: in realtà se c’è stata una squadra in campo che sapeva quello che voleva e sapeva come fare a portarlo a casa questa è stata l’Alessandria. I piemontesi sono stati forse anche fortunati ma il Crotone visto oggi è un’accozzaglia di buoni giocatori che non gioca in collettivo, guidata da un mister poco pratico che si trova lì per caso, agevolato per ben due volte da valutazioni tecniche discutibili dei dirigenti calabresi e vanta un’organizzazione di gioco degna di una Serie D. Nel frattempo a fine partita è stata confermata piena fiducia a Modesto e tutti gli avversari interessati alla lotta per non retrocedere è facile che abbiano tirato un bel sospiro di sollievo.
Perugia- Lecce 1-1 – Ancora una volta il Perugia di Alvini gioca in 10 il secondo tempo per due gialli ancora una volta discutibili. Ciò nonostante va in vantaggio contro la capolista grazie a un gol di Olivieri, il terzo da quando è stato ingaggiato a gennaio. Olivieri è un giovane attaccante scuola Juve e Giannitti lo ha bloccato per due anni durante il cosiddetto “mercato delle opportunità” come lo definisce Artico. Purtroppo c’è chi le opportunità le coglie e chi invece si limata a parlarne con gli amici la sera in birreria. Olivieri a gennaio era a disposizione per la categoria, Perugia è una neo promossa come noi, la Juve U. 23 gioca addirittura ad Alessandria e non c’era bisogno di fare tanta strada per studiarlo a fondo. E allora perché a noi è toccato Palombi a luglio, pagato un botto e che costa come una portaerei tutti i mesi ancora per due anni e mezzo, mentre Olivieri va a Perugia, dove magari potrebbe diventare un caposaldo del progetto tecnico umbro? Ah, la so la so, signora maestra! La colpa è di Borio che ha concesso ad Artico di spendere una barbarità per l’attaccante romano ma non gli ha dato i soldi per il prestito di Olivieri il quale, tra l’altro, di stipendio costa meno della metà di Palombi ed è molto più giovane. Artico ha proprio ragione, così come i suoi compari d’anello: Borio non può e non deve fare il DS dei Grigi soltanto perché amico di Di Masi. Il DS invece lo si lasci fare ad Artico il quale, nel tempo libero che si ricava facendo lo SLO e il “capitano non giocatore” dei Grigi, un occhio al mercato riesce pure a darla. ad ognuno il suo mestiere, vero Fabione? A proposito: già che si parla di Direttori non abbiamo ancora visto in categoria un DS presentarsi allo stadio e nelle immagini TV (che per inciso vanno in giro per il mondo) vestito come un No-Tav in assetto sommossa. Per carità, non è l’abito che fa il monaco, ma neppure, per esempio, si va su e giù per le montagne con un paio di espadrillas ai piedi benché la cosa non sia espressamente vietato.
Capitto mi hai?