Pisseri 6,5 – Non deve far miracoli, stavolta. Ma un tentativo lo fa lo stesso in occasione del rigore tirato da La Gumina respingendolo in prima battuta, poi l’ex Samp ribadisce in rete trovandosi di nuovo la palla comoda sui piedi. Nella ripresa un bell’intervento e poi sta a guardare i suoi che sbattono il naso contro la difesa comasca.
Mantovani 6,5 – Difensore centrale destro bravo, reattivo, presente. Purtroppo il rigore provocato da un suo tocco fortuito con il braccio è stato un autentico agguato alla regolarità della partita. Per il futuro cominciamo a prendere in considerazione difensori privi di braccia, così diventiamo immuni da certe decisioni arbitrali davvero bizzarre, figlie di un regolamento che va contro la ragionevolezza e la natura stessa del calcio.
Palombi (74’) 6 – Appena entrato ha la palla giusta in area, tira forte e bene ma Facchin, il migliore dei suoi, si supera e dice ancora una volta di no ai Grigi. Al 90’ segna di rapina un bel gol ma l’arbitro annulla per un’irregolarità precedente. E pensare che una giornalista locale stamane, presentando questa partita, aveva messo la sua foto in bella mostra indicandolo come la delusione dell’anno: un bel modo di dare una mano alla squadra e a un giocatore in palese difficoltà. Quando si dice “avere il grigio nel cuore”. Palombi, in venti minuti stasera, ha fatto più che in tutto il resto del campionato, a parte un golletto facile facile messo a segno all’andata. Il fatto è, piaccia o non piaccia, che, ancora per un po’, l’utilizzo di questo ragazzo è strategico per Longo. Chi non lo capisce o finge di non capire non vuole certo il bene dei Grigi: a fare pomposi proclami usando l’armamentario che tanto piace al tifoso ok ma poi non devi dare pagelle preventive a giocatori che sono indispensabili alla causa. Piuttosto in quel tondino in testa alla pagina sportiva ci doveva essere, oltre che il primo piano del ragazzo, pure la foto di chi è il vero responsabile di una scelta onerosissima che, al momento, non ha certo pagato.
Di Gennaro 6,5 – Buona partita la sua e ha pure voglia, tempo, generosità, avvantaggiato dall’espulsione dell’esterno comasco di stazionare nell’area avversaria.
Parodi 7 – La migliore risposta alle critiche malevole e infamanti subite da questo ragazzo anima e simbolo di questa squadra, umile e utile. Prima di gettargli la croce addosso, come avvenuto in occasione di match precedenti, qualcuno dovrebbe scrivere con gli occhi e con il cuore, non solo interpretando quello che, probabilmente, i lettori gradiscono leggere.
Mustacchio 6 – Ottima, secondo noi, la scelta di Longo di schierarlo dal 1°minuto. Soprattutto all’inizio sfonda a destra con grande forza e si produce in due recuperi difensivi da ricordare. Nel secondo tempo poi coglie un palo su una conclusione che meritava miglio fortuna. Cala alla distanza.
Gori 6 – Si immola al 34’ su un rude intervento di Parigini provocando il rosso (dopo un passaggio al Var, però) all’esterno destro lombardo Parigini. Sostituisce degnamente Casarini e dirige il traffico con lucidità nel momento di maggior pressione anche se non sembra ancora perfettamente integrato nel collettivo mandrogno.
Casarini (63’) 6,5 – Appena entrato riporta i Grigi in linea di galleggiamento. Se pensiamo a come ha giocato il primo anno con questa maglia possiamo parlare di un calciatore rigenerato e ormai irriconoscibile rispetto a quello conosciuto appena giunto in città.
Milanese 6 – Gioca in mediana, tenta due tiri da fuori e si rende utile anche in copertura.
Lunetta 7 (nella foto) – Mediano sinistro, nel primo tempo di gran lunga il migliore dei nostri: va, viene, rincorre, marca, crossa, tira, su quella fascia fa l’inverno. Quando poi il suo diretto avversario esce per un rosso ineccepibile il suo peso nella manovra aumenta ancora. Finisce sfinito ma offre una prestazione da ricordare stazionando nella ripresa in avanti e crossando pure palloni interessanti.
Chiarello 6 – Generoso come sempre ma stavolta non trova il guizzo decisivo.
Benedetti (81’) sv – Rileva Chiarello.
Corazza 6 – Si sbatte come pochi e non sempre con la dovuta lucidità ma là davanti è solo come un cane e l’appoggio delle due sottopunte oggi è quasi nullo.
Fabbrini 5,5 – Nel primo tempo, dominato dai nostri, la cosa migliore che combina è una battuta con le mani sollecita di una rimessa in gioco sulla tre quarti. Poi due inutili piroette senza logica né costrutto, una palletta morbida in area avversaria che neanche Nembo Kid avrebbe trasformato in qualcosa di buono e tanti tocchi corti all’indietro pure lenti. Al 50’ poi fa tenerezza: entra in area con la palla, conquista l’out sinistro e quando è raggiunto dal marcatore sviene. Per lui è giallo per simulazione. Il suo problema (e pure il nostro) è che “accarezza” sempre la palla, come succede 2’ appresso quando, dopo una bella serpentina, serve al centro Corazza un pallonetto che il centravanti non può colpire con la forza necessaria. L’Alessandria non fa “calcio bailado” e l’unico giocatore che ci prova, cioè lui, è un ingranaggio che gira al contrario. All’87’ però si inventa sull’out sinistro il solito pallonetto in area ma stavolta c’è l’esperto Casarini al posto giusto che pareggia per i Grigi. Comunque insufficente, benchè situazioni tecnico tattiche a lui così favorevoli difficilmente si ripresenteranno in futuro: il classico “giocatore in più”, il “9 e mezzo” di breriana memoria.