Pisseri 6 – Buono per 45’, erroruccio senza conseguenze nel recupero, prima frazione senza acuti (non ne ha avuto bisogno). Nella ripresa due gol sul groppone senza colpe specifiche.
Di Gennaro 6,5 – Difensore centrale esterno mancino, ruolo che hanno tentato di coprirlo degnamente con giocatori di ruolo ma finora senza successo. Lui fa il suo nel primo tempo, non solo, ma inzucca dopo 20’ un bel cross su angolo tagliato ad uscire di Casarini. Poi fa il suo senza soffrire più di tanto, soffre con tutti noi alla fine.
Prestia 5,5 – Centrale difensivo. Benino. Appena giunto qui un secolo fa aveva la pessima abitudine di portare la palla in uscita avventurandosi in serpentine solitarie e pericolose anziché tentare triangoli. Oggi, in due situazioni nel primo tempo, è ritornato a certe cattive usanze, tipiche di un calciatore caimano, quello cioè che fa tutto d’istinto. Per il resto invece l’istinto lo usa a fin di bene. Nella ripresa all’ora di gioco si perde Camporese in mischia su corner e il cosentino pareggia. Errore inconsueto per uno come lui. Quando il livello dell’acqua cresce certi nuotatori tecnicamente poco attrezzati vanno in apnea.
Parodi 5,5 – Terzino centrale destro opposto al più spumeggiante attaccante esterno avversario. Per i primi 45’ tutto bene, anche se l’inizio è di quelli un po’ titubanti. Sbaglia all’82’sgambettando per frenesia il nuovo avversario diretto (Larrivey) su una palla in uscita: è rigore senza discussione e il Cosenza passa i Grigi.
Lunetta 5,5 – Esterno destro di centrocampo. Per un mancino come lui posizione anomala ma Longo lo aveva già provato in quella posizione già nelle due partite precedenti a risultato sostanzialmente acquisito. Dopo 50’ torna a sinistra con l’ingresso di Mustacchio.
Casarini 6 – Mediano interno si fa beccare in fallo a metà campo a metà primo tempo e giallo per lui. La colpa però non era tutta la sua ma in corresponsabilità con un compagno di reparto. Lotta 80’ poi lascia il posto a Gori.
Gori (82’) sv.
Ba 6,75 (nella foto) – Bravo, preciso, attento, onnipresente, mai banale negli appoggi e capace di dialogare con la palla che viaggia a velocità sempre interessante.
Milanese (86’) sv.
Mattiello 6 – Un tempo giocato esterno di centrocampo a sinistra a piedi invertiti. Ora è migliorato dalla prima uscita e Longo insiste su di lui per un’oretta di gioco. Che sia stato giocatore vero lo si vede ad occhio nudo, che abbia bisogno di ritornare ad esserlo dopo infortuni devastanti è altrettanto vero.
Mustacchio 5,5 – Entra al posto di Mattielo al 70’. Ordinaria amministrazione ma non sufficiente.
Chiarello 5,5 – Non male il suo approccio fra le linee anche se non determinante in avanti. Ottanta primi per lui senza acuti
Fabbrini (82’) sv – Ma lasciamo perdere. Chi una settimana fa gridava al miracolo dopo averlo visto zampettare deve ritirare precipitosamente e onestamente quello che ha detto o scritto e non fischiettare guardando il cielo, vero Penna Cadente? Guarda che figura si fa per correre dietro alle paturnie di 5 tifosi incompetenti… ma a te che te frega? Tanto parlerai della ‘nduja e della soppressata che hanno mangiato i nostri 50 eroi andati in Calabria al tuo seguito, mica di calcio! “Tanta brigata, allegra scampagnata” è il titolo del tema che alle medie ti davano dopo la gita di classe. Ma allora finiva bene con la combriccola che al ritorno cantava in coro. Questa volta, come altre quest’anno, il ritorno è quello con il morale post funerale. E il tuo giornale finiranno per comprarlo solo quei 50, forse, e giusto perché li citi uno a uno. Svigia, a te e ai tuoi accoliti e proseliti.
Kolaj 5 – Passerottino di nido, la prima palla che tocca lo fa al 25’ e poteva risparmiarcela, dopo 2’ si inventa uno slalom alla Tomba. Lo sciatore però tagliava il traguardo lui no. Gli è invalsa la tendenza a focheggiare in zono troppo lontane da quelle calde ma rincula spesso e gli viene naturale. Anziché partire al di qua della tre quarti palla al piede deve sforzarsi di appoggiare per ricevere la palla di ritorno: guadagna metri e zone di campo sensibili e se i rifrulli gli riescono diventano giocate pericolose.
Palombi (al 52’) 4,5 – Sarebbe bravino, sarebbe utile, sarebbe un buon giocatore. Appunto… sarebbe, ma non fa niente per dimostrarlo. Il cuore, la rabbia, l’autostima dove le ha sotterrate? Senza quelle caratteristiche rimane un giocatore giusto da esibizione. E non diciamo che gli sono state negate occasioni: anche oggi quasi un tempo di gioco per tirare fuori qualcosa: neanche una cippa di minchia. E ce lo teniamo ancora nei coglioni due anni e un po’ con quello stipendio? Ma vedrete, Artico a luglio il problema lo risolve, a modo suo, ma lo risolve. Fatti i conti della serva, Palombi costerà più di Ibra, ma forse (?!?) “lo zingaro” è meglio, che ne dite?
Corazza 5 – Facciamo come Diogene che con la lampada in mano cercava “l’uomo”. Lui non l’ha trovato, noi neppure. Il problema tendineo di Marconi è il primo di questa squadra.