Si parte col commento di questo XXV Turno di Serie B e sesta di ritorno proprio con l’Alessandria, tenendo conto che siamo alla seconda settimana consecutiva nella quale si giocano tre partite in sette giorni, per cui la rosa è corta perché si è sottovalutato al mercato di gennaio l’incidenza degli infortuni mentre si allunga a casa nostra l’elenco dei giocatori sotto diffida in odore di squalifica. Bisogna tener conto che, quanto alla gestione discutibile del mercato di riparazione, non si può appoggiare a qualcuno in particolare colpe specifiche, benché sia Artico il responsabile deputato, quanto invece a una sorta, pensiamo noi, di incomunicabilità fra Dirigenza, DS e Mister, situazione che, pensiamo, sia dovuta al fatto che le tre componenti parlino, se parlano, fra loro un linguaggio calcisticamente troppo diverso. Molti tifosi credono di risolvere il problema additando Di Masi come responsabile di questi malfunzionamenti della società. Fate come vi pare: da parte vostra è semplice perchè salva i vostri “amici” da critiche e responsabilità ma ciò è ipocrita, inutile e non aiuta certo a risolvere un problema per il quale pure il mister pensiamo non sia esente da colpe, non fosse altro che per la sua supposta incapacità di comunicare fedelmente, in maniera credibile e sottolineando chiaramente le priorità alle altri parti in causa.
Certo, Longo anche ieri ha dimostrato che nel suo lavoro è un maestro, al contrario del DS, mentre al Presidente Di Masi nessuno può chiedere di avere la competenza calcistica d’un addetto ai lavori. Di Masi tira fuori i soldi, così come lo fa, in misura molto minore, il tifoso. Il Direttore Commerciale, il DS e l’allenatore invece i soldi li prendono per dirigere la baracca: chi per reperire risorse aggiuntive, chi per trasformare i soldi a disposizione in valori tecnici sportivi e aziendali, chi invece per utilizzare al meglio il capitale umano a sua disposizione. Di queste tre figure fondamentali, ad Alessandria due funzionano perfettamente e una, dati alla mano, no. Sono pochi, e tutti sistematicamente zittiti dai sacerdoti del “politicamente corretto” qui da noi, quelli che giudicano pragmaticamente il lavoro di questi tre professionisti, gli altri sono invece ottenebrati (e siamo gentili) dai 20 gol segnati una volta in D dal nostro DS quando ancora era “il bomber”. Uno sfogo dovuto, il nostro, prima di parlare d’una partita che i Grigi hanno dominato per 35’, i primi. La formazione partorita da Longo per l’occasione è stata una summa di necessità improrogabili: la partita che si giocherà a Cosenza fra tre giorni, il tentativo di provare giocatori che sembrano persi alla causa (Palombi) e altri con mansioni diverse rispetto alle loro attitudini. Nel contempo Longo ha ingabbiato tatticamente Alvini (un grande allenatore pure lui e una bella persona) per un po’ e se Palombi avesse segnato il 2-0 al 22’, quando poteva e doveva farlo, potevamo pure sfangarla. Poi il mister umbro, a fine primo tempo ha resettato i suoi, il loro portiere ha fatto due interventi importanti ma Olivieri e Falzerano hanno tirato fuori due gioiellini tecnici in piena area di rigore avversaria: chapeau! I nostri hanno fatto tutto quanto era nelle loro attuali possibilità.
Purtroppo i Grigi, per conquistarsi qualcosa, non possono limitarsi a tenere “velocità di crociera” ma ogni nostro giocatore deve fare sempre qualcosa oltre i propri limiti e il capolavoro di Longo è stato proprio quello di aver plasmato e motivato una pattuglia di irriducibili disposti a tutto per la causa. Gente come il Palombi che abbiamo conosciuto o come il Fabbrini che abbiamo visto, pensiamo siano inutili alla causa, se non addirittura nocivi. Mentre il tanto dileggiato e disprezzato Marconi, proprio ieri, ha dato l’esempio di cosa vuol dire soffrire per la maglia e per il gruppo giocando 25’ con dolori lancinanti al tallone che ne limitavano la mobilità. E di quello che ha detto Alvini a fine gara, parlando di Alessandria storica piazza di calcio che ha visto operare importanti professionisti a livello assoluto, nessun giornalista alessandrino lo ha riportato.
Giornalisti? Macchè: sono solo un’accozzaglia di paesanotti in malafede, autoreferenziali della minchia. L’intenzione di fare informazione corretta dov’è? E tu, Penna Cadente, che ci trituri le palle persino coi menù dei tifosi in trasferta, non pensi che le dichiarazioni di Alvini fossero una notizia degna di nota? Per un tifoso o sportivo mandrogno le parole dette da un professionista serio come Alvini ci avrebbero fatto cogliere una volta di più la grandezza della Storia dell’Alessandria Calcio, quello che ha rappresentato nello sport e quello che, speriamo, possa rappresentare ancora (sempre che Di Masi non ci mandi tutti a quel paese).
Chiuso il pistolotto contro la subdola malafede che ìmpera qui da noi eccoci alla Cremonese che, dopo le esaltanti ultime prestazioni, impatta 0-0 in casa contro il derelitto L.R. Vicenza dopo essersi divorata almeno 4 clamorose opportunità. Pure i Veneti hanno sbagliato un rigore con Longo, ma tengono accesa la speranziella di arrivare almeno ai playout.
0-0 anche fra Pisa e Parma: i toscani dominano il primo tempo mentre i ducali crescono alla distanza, mentre, tra i nuovi acquisti, sia Puscas che Benali migliorano a vista d’occhio.
Il Monza dilaga (1-4) senza problemi contro il Pordenone a Lignano mentre la Spal strapazza la Ternana (5-1) al Mazza. Certo l’equilibrio non è certo la qualità migliore degli estensi i quali balzano con questa vittoria a 27 punti in classifica e rischiano di sparire dai nostri radar.
Il Benevento si sbarazza in casa 5-0 del Como mentre il Brescia regola l’Ascoli (2-0), corsaro al Mocca nel turno precedente.
Il Frosinone si risolleva battendo in casa la Reggina (3-0) che arrivava da tre vittorie consecutive.
Il Lecce cade in casa 1-2 contro il Cittadella che ha dominato il gioco per larghi tratti della partita.
Il Crotone invece ha inseguito il pareggio allo Scida fino all’ultimo respiro di una partita emozionante e illogica, a partire dal risultato finale: 3-3. Una vittoria del Cosenza probabile all’ora di gioco e possibile fino alla fine per i Grigi sarebbe stata una iattura…