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Dopo la partita contro il Lecce la classifica non è cambiata granché, con le solite squadre in lotta per non retrocedere, un gruppone centrale abbastanza eterogeneo, e l’Olimpo di quelli che vogliono andare in A. Per i playoff invece, grazie a due vittorie di fila, irrompe pimpante il Perugia che vince 2-1 a Cosenza. Al Marulla all’ora di gioco il Grifo godeva del doppio vantaggio, i calabresi accorciavano sugli sviluppi d’un angolo, ma pativano altre due palle-gol non trasformate per un nonnulla dagli umbri che, tra l’altro, ci hanno fatto pure un grosso favore. Occhiuzzi, ritornato da poco sulla panchina cosentina, finisce di nuovo sulla graticola e l’ombra di Zaffaroni, esonerato in autunno forse un po’ frettolosamente, si allunga inquietante: staremo a vedere più interessati che mai. Intanto altra ottima prova di De Luca centravanti perugino ex Grigio. Per il fatto che siamo dei gentleman non vogliamo girare il coltello nella piaga, ma non c’è dubbio alcuno che il ragazzo ex Toro qui da noi non sia stato capito e apprezzato. Non si vorrà mica mettere un giovane dotato come lui con gente limitata e a fine carriera come un Eusepi qualunque. Ma qui da noi quest’ultimo era un mito e c’è chi lo rimpiange ancora, mentre l’altro non ha lasciato traccia nel nostro cuore strabico e rigorosamente mandrogno. Comunque sia ci sono club di Serie A che hanno iniziato le grandi manovre per arrivare sulla prima punta: parliamo ovviamente di De Luca e non di Eusepi. Complimenti comunque ad Alvini e Giannitti per quel che stanno facendo nella città dei Baci mentre l’ex Beghetto, 4° a sinistra del centrocampo umbro, dopo l’esordio domenica scorsa, stavolta è partito titolare. La Cremonese allo Zini schianta il Parma 3-1. I ragazzi di Pecchia prendono subito il largo ma il Parma si sveglia tardi e tenta una rimonta sullo 0-2 che per poco non è coronata dal successo: Zanimacchia e Fagioli (entrambi ex Juve U 23) incantano i tifosi lombardi. Il Pisa a domicilio non vince contro il L.R. Vicenza. Finisce 2-2 con i veneti subito in doppio vantaggio poi raggiunti dai nerazzurri i quali in avanti costruiscono tanto ma il portiere vicentino sarà il migliore in campo. Troppo frenetici e precipitosi i toscani che sembrano subire psicologicamente gli ultimi quattro pareggi consecutivi. Il Pordenone perde a Lignano (0-1) contro il regolare Cittadella, forse il pareggio sarebbe stato risultato equo ma l’errore che ha consentito ai padovani di passare in vantaggio in cadetteria non è ammesso. La Spal cade rovinosamente, dopo essere andata in vantaggio, al Mazza (1-3) contro una Reggina arrivata in Emilia afflitta da problemi di ogni genere e il suo presidente Gallo in rianimazione per un coccolone: auguri a lui, non invece al neo presidente italoamericano estense Joe Tacopina. Di “ammerikano” (parlando come Alberto Sordi) a Ferrara fin qui ha fatto poco per esserlo, limitandosi a criticare i dirigenti locali che in 8 anni hanno portato la Spal dalla C alla A, confermandola poi in B. Il mitico Joe ha seguito di più la sua parte “italiana”, ma non il modello del dirigente medio di un Club italiota, bensì quello caricaturale del Presidente del Borgorosso FBC, dipinto sempre da Sordi in un suo mitico film. Tacopina infatti ha tardato a fare doverosi e logici cambi in panchina e al mercato di Gennaio ha fatto solo confusione. A fine partita ce l’aveva con tutti; mister e giocatori sono stati pesantemente apostrofati (pensiamo abbia salvato solo i magazzinieri, forse). Delle sue minchiate però, tante e concentrate nel poco tempo avuto a sua disposizione, se n’ è dimenticato subito. Tacopina, dai la mostarda al sorcio e il latte al gatto e mangia invece i “macaroni”, come faceva Nando Moriconi nel film ”Un americano a Roma”. Il Monza vince di misura al Liberati di Terni (0-1) grazie ad un rigorino e alle parate del suo portiere in odore, pure lui, di A. A Benevento un Ascoli sull’orlo della crisi di nervi vince 2-0 contro i campani e scaccia la crisi incombente, mentre il mister avversario Caserta non pare più il “profeta” che fino a pochi giorni fa spiegava la sua rivoluzione copernicana del calcio. Stia attento che se lo beccano certi rivoluzionari veri gli fanno fare una figuraccia. Il Brescia passeggia a Crotone e Modesto gli dà una mano: sulla panchina crotonese prima lui, poi Marino e, per disperazione, ancora lui, ma sempre disastro è nonostante la rivoluzione di Vrenna e Ursino a gennaio. Infine l’1-1 dei Grigi al Mocca contro la corazzata Lecce, magari un po’ incerottata ma sempre corazzata è. I Grigi hanno annichilito il 4-3-3 di Baroni con una condotta esemplare, tutti morsi dalla tarantola con i giallorossi che, per un’ora buona, non ci hanno capito una minchia, aiutato da quel noto stratega del loro allenatore. Vanno in vantaggio con Di Gennaro in mischia i Nostri ad inizio ripresa, poi lasciano inevitabilmente campo agli ospiti che pareggiano con una rasoiata di Coda, prima punta eccelsa in questa categoria. Allo scadere del recupero Pisseri compie il miracolo ancora opponendosi a Coda: per i Grigi perdere una partita del genere sarebbe stato iniquo.