Si è appena completata la seconda giornata di ritorno, un turno caratterizzato da tanti pareggi e quindi le sorprese sono state un tendenziale rallentamento in testa alla classifica perché le tre regine hanno pareggiato tutte senza squilli clamorosi, anzi. Vediamo quindi analiticamente quello che è successo, tenendo anche conto che è il primo turno post mercato e non tutti i nuovi arrivi sono stati rischiati nei rispettivi club. Per vedere quindi i risultati della peraltro vivace campagna di rafforzamento di gennaio aspettiamo almeno ancora due turni, poi cominceremo a renderci conto chi ha azzeccato le mosse giuste e chi no. Cominciamo dallo 0-0 di Benevento-Parma: i ducali hanno buttato via alcune occasioni importanti nonostante un Vasquez imperiale e devono ancora rinviare l’inizio di una possibile rimonta playoff. Il Lecce pareggia in rimonta a Como (1-1) e non approfitta del rallentamento di Pisa e Brescia. Per questi ultimi solo un pareggio a reti inviolate a Cosenza che presentano alcuni nuovi innesti. Se, come si dice, la scopa nuova scopa sempre bene aspettiamo prima di dare giudizi sui calabresi. E se si parla di Calabria il Crotone dà segnali di risveglio ma non va oltre il pareggio casalingo contro il Cittadella (0-0) mentre la Reggina, in preda alla confusione societaria e tecnica, perde pure a Terni con un secco 2-0. Il Vicenza, grazie alla sua difesa da Gialappa’s, perde (2-0) senza discussioni a Frosinone. Che la vittoria ottenuta dai veneti sabato scorso contro i Grigi non sia stata la “vittoria di Pirro”, come quella colta da Clotet della Spal ad Ascoli nel girone d’andata? Anche allora si era trattato di una vittoria che aveva cloroformizzato una situazione tecnica già compromessa, poi risolta dai dirigenti estensi con l’arrivo di Venturato in panca, dopo aver perso troppo tempo però. Il calcio è un po’ come la botanica: i rami secchi e malati vanno recisi tempestivamente perché i danni che possono produrre tardando la cura possono diventare insanabili. Il Perugia vince senza discussioni ad Ascoli (0-1), segna un gran gol su punizione dal limite (per Lisi destro sopra la barriera nella posizione ideale per un mancino, la barriera non salta: per spiegazioni rivolgersi a Sottil, il vero colpevole) e non subisce un tiro in porta in 100’. Adesso passiamo al pareggio “di rigore” del Mocca fra l’Alessandria e la vice capolista Pisa. Il primo tempo è stato sostanzialmente equilibrato, a parte la pressione veemente subita dai Grigi in avvio. Nella ripresa il Pisa mette in campo l’artiglieria pesante (Puscas, Lucca e Masucci), i padroni di casa subiscono ma non consentono mai ai toscani di avere il sopravvento grazie alle marcature esasperate a tutto campo che “sporcano” ogni giocata avversaria. In un match con una disparità evidente di forze in campo solo una condotta del genere può consentire alla squadra più debole di uscire dal campo tutta intera, il resto è letteratura buona per i romanzi d’appendice e fa parte della bellezza di questo sport. Diciamo però che queste prestazioni costano tanto ai Grigi in termini di energie fisiche e mentali, quindi non sono facilmente ripetibili ogni volta che se ne ravvisa la necessità. Ma di quello e di altro che riguarda la casa mandrogna ne parlerà Cichinisio in settimana e svelerà alcuni risvolti inediti che getteranno una luce diversa sul mercato invernale appena concluso: cose che qualcuno ci ha nascosto colpevolmente con dolo. Nei posticipi di domenica pomeriggio la Cremonese vince di un’incollatura contro un Monza magnanimo quanto a regali difensivi (3-2). Il Pordenone a Lignano non supera la Spal (1-1), pur essendo passato in vantaggio per primo: il neo acquisto Finotto (ex Monza) pareggia per i biancoazzurri e la possibile rimonta in classifica dei ramarri è rinviata a tempi migliori, ammesso e non concesso che per loro arriveranno.