Ieri si sono giocati tre recuperi. Giocati questi match tutte le 20 squadre di B, se non sbagliamo, sono in parità rispetto alle partite giocate, per cui la classifica odierna è totalmente sincera, quanto a punteggi, posizioni singole e differenza reti. Il Parma, quanto a quello che abbiamo visto in TV, ha strapazzato il Crotone: la sua è stata una buona prestazione a dispetto dell’1-1 finale. Vasquez ha calciato la punizione del vantaggio scudocrociato in modo sublime. Ha poi tirato da fuori più tardi ma il suo gesto tecnico non è stato premiato dal doppio vantaggio per un pelo. Il Parma è riuscito invece nell’impresa di “regalare” due palle gol fotocopia nel finale ai crotonesi, una neutralizzata e l’altra trasformata in gol da un neo arrivato ex Bari: il nostro Marras. Il Cosenza invece a Cittadella va in vantaggio per primo e poi è stata rimontata dai locali i quali ci pare meritassero più dello striminzito 1-1 finale. Storia diversa a Vicenza invece, recupero nel quale i Grigi giocano decentemente ma perdono 2-1, soprattutto grazie alle due reti del redivivo Diaw (la seconda un autentico capolavoro) e pure per un doppio giallo rifilato a Ba, di cui il primo per proteste e il secondo a inizio ripresa per un’entrata evitabile a metà campo. Strano che il nostro mediano di colore abbia perso la trebisonda: l’abbiamo fin qui conosciuto come giocatore mite e corretto. Al posto di Di Masi avremmo di che essere soddisfatto per la prestazione fornita dai nostri in trasferta così delicata. Certamente meno felice per il risultato finale ma, come sappiamo, in campo ci sono pure gli avversari che qualche volta compiono gesti tecnici fuori categoria e allora dobbiamo subire, applaudire e basta. Che poi l’Alessandria edizione 2021/22 sia una squadra “femmina”, squadra cioè allenata e istruita per giocare sull’avversario quindi è un dato incontrovertibile. Come abbiamo già detto in altre occasioni, più l’avversario di giornata è forte, organizzato e quindi ordinato e più diventiamo naturalmente ordinati anche noi, perché giochiamo “a specchio”. Quando invece la squadra che ci troviamo di fronte applica un calcio improvvisato e raffazzonato ecco che pure noi subiamo la confusione altrui. Sarà un caso ma è capitato che le due sconfitte rovinose da noi patite in questo scorcio di campionato sono arrivate contro Pordenone e Vicenza, due squadre davvero mal assortite che entrambe sviluppano un calcio improvvisato e la loro classifica è lì a dimostrarlo. Tra l’altro mi pare corretto ricordare che la punta Diaw, assoluto protagonista della vittoria vicentina, è stato la stella del mercato del club di Rosso in estate, ha deluso durante tutto il girone d’andata, è stato nel mercato di gennaio sul piede di partenza e non ci pare sia mai stato utilizzato come punta a destra da Brocchi come invece è successo domenica scorsa, giocando, quando è stato schierato nell’undici iniziale, da sotto-punta o punta centrale. Stavolta quindi la sorpresina Longo l’ha subita anziché farla. Parlando a cose viste (ben più facile rispetto a chi deve decidere prima) una cosa vorremmo però dire a Longo e con ciò riconoscere che lui sta facendo cose ottime e che se (ammesso e non concesso) ha commesso qualche errore di valutazione il saldo in riva al Tanaro è talmente positivo che mi pare ingeneroso valutare i suoi eventuali errori come determinanti. Ma, dicevamo, chi sceglie la strada imboccata dal nostro mister, quella cioè di un calcio all’italiana con marcature diffuse “a uomo”, dovrebbe essere coerente sempre con quella scelta di fondo e la marcatura di Parodi su Diaw, secondo noi, è stata non in linea con il suo credo di base. Della serie: se assumo Zeman, per esempio, non lo giustifico quando fa giocare la sua squadra con marcature a uomo a tutto campo mentre se il mister è Trapattoni si guardi bene di perdere le partite prendendo gol con la difesa schierata a zona. Per la stessa ragione non ci “stava” la marcatura di Parodi sulla punta di colore vicentina perché c’era troppa differenza di passo e di stazza a favore dell’avversario. Parodi era marcatore ideale su Giacomelli, schierato dal 1’ contro il Lecce, tanto è vero che quando il capitano biancorosso è entrato nella ripresa è stato subito preso in custodia dal nostro Parodino e con buoni risultati. Quanto alla punta e a una delle due sotto-punte (Corazza o Marconi, Milanese o Palombi) pure qui forse la scelta iniziale di Longo non è stata la più azzeccata. Lo diciamo dopo aver visto lo sviluppo della partita ma senza aver assistito alla settimana di preparazione e non conoscendo intimamente le dinamiche di spogliatoio. Il nostro mister ci pare che ora possa però contare su una panchina varia e attrezzata. Quello che invece possiamo sostenere al di sopra di ogni altra considerazione riguarda l’atteggiamento tenuto da certa stampa e quindi da alcuni tifosi (magari è da leggersi viceversa, chissà…) sulla “Sindrome Lignano”, cioè quelle reazioni inconsulte e squilibrate che avevamo già rimarcato subito appresso alla sconfitta patita contro il Pordenone nel girone d’andata. Anche in quell’occasione la caccia al colpevole da parte di molti sconsiderati era stata senza quartiere. Allora il “maggiordomo” (il colpevole ideale dei romanzi gialli inglesi dell’800) era stato individuato in Longo; stavolta invece, chissà perché, Di Masi. O meglio, sappiamo benissimo perché e ne parleremo diffusamente in settimana a fine mercato di riparazione.