di Andrea Guenna – Il primo dato che emerge dall’elezione di Mattarella è che abbiamo un capo dello stato che si smentisce. Si è smentito nel 2015 quando ha accettato i voti di un parlamento che lui in qualità di giudice costituzionale aveva sentenziato essere illegittimo, si smentirà di nuovo quando accetterà di rifare il capo dello stato dopo che aveva ripetuto e spergiurato che non avrebbe accettato la rielezione. Ha vinto lui, ma ha perso la politica che è sempre di più lontana dal comune sentire degli italiani, hanno perso i partiti che si sono letteralmente sfasciati e allontanati dal loro elettorato. Chapeau invece per Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia che hanno mantenuto la propria identità e le promesse fatte. Alla fine abbiamo il presidente di prima e il premier che è un banchiere. I partiti ormai non fanno più gli interessi degli elettori ma sono preoccupati a tutelare se stessi, costi quello che costi. La politica è morta, il regime avanza in modo sempre più preoccupante. E le banche hanno in pugno l’Italia.