La prima giornata di ritorno della Serie B, a ben leggere, ha detto alcune cose e, per noi mandrogni, è stato un turno trionfale, vista la prestazione e il risultato ottenuto contro il Benevento (squadra che sta rincorrendo la promozione diretta). Tutto ciò nonostante il pre-gara vissuto ad Alessandria in una settimana avvelenata da alcuni tifosi oltremodo polemici, premessa di coretti davvero curiosi, sia nel merito che nei bersagli, della Nord durante la partita quando, guarda caso, il risultato era ancora inchiodato sullo 0-0. Orbene, pensiamo che se i tifosi (anche i più presenti e pure quelli saccenti), non si sono ancora resi conto della centralità, del peso e della portata che una permanenza in categoria a fine stagione sia un passo straordinario per la storia del nostro calcio e il futuro del club, sarà meglio che ci sia qualcun altro, oltre a Cichinisio, che lo faccia capire. E spiegare pure che ci si salva tutti assieme (sembra un luogo comune ma mai come in questo caso è pertinente), portando ognuno di noi il proprio contributo: un microscopico impegno personale per un grande obiettivo collettivo. Comunque sia i nostri giocatori sabato scorso hanno sbaragliato la squadra ultimamente più performante della categoria. Dietro il 2-0 conquistato c’è stata una prestazione da incorniciare e senza ombre, come successo nel post vittoria contro Cremonese e Reggina. La nostra squadra ha dimostrato che, pur senza valori tecnici da riferimento, la sua capacità di lettura e interpretazione della partita sono al top. Al Mocca abbiamo apprezzato che, anche dopo un mese di sosta, la personalità collettiva e il giocare da squadra grazie ad un calcio semplice ma pragmatico e caratterizzato, ha fatto la differenza. Senza parlare poi dei rispettivi allenatori e della loro capacità di incidere su atteggiamento, tattica, studio dell’avversario, fantasia, lettura delle mutevoli situazioni e, stavolta, pure sul risultato finale. Riguardo a i Grigi anche l’osservatore più distratto non può non riconoscere la mano di Longo. Nel Benevento invece poteva esserci anche l’allenatore più pigro della categoria che non avrebbe certo nell’occasione fatto peggio, visto che i campani hanno sperato per 100’ che la superiorità di tasso tecnico a loro favore facesse la differenza e non hanno neppure tentato di cambiare la deriva tattica del match, colando a picco senza tentare qualche contromossa. Per esempio tentare di svincolare Insigne e Calò dalle marcature ossessive di Parodi e Chiarello magari poteva rivelarsi inutile ma un allenatore bravo, pensiamo noi, dovrebbe almeno provarci. E così l’Alessandria alla prima di ritorno si ritrova a un punto dalla salvezza matematica con una partita ancora da recuperare.
Le altre: Il Vicenza ha pareggiato al Menti, 3-3 e con qualche aiutino, contro il solido Cittadella, facendo esordire i nuovi arrivi dal mercato.
La Reggina ha mollato a Monza 1-0 contro i brianzoli, che in questo periodo, certo brillanti non sono. A Reggio Calabria Toscano, che a sua volta aveva rilevato Aglietti dopo la disfatta casalinga contro i Grigi, è stato esonerato a sua volta e arriva Stellone il quale, nelle ultime stagioni, ha inanellato un disastro professionale dopo l’altro: un compito davvero difficile il suo (anche a dispetto del cognome che porta…) perché in quella piazza regna ormai la confusione e siamo pure nella settimana finale del mercato
Il Parma invece nell’anticipo ha perso in casa di misura (0-1 e con qualche recriminazione) contro il Frosinone, rimandando la rimonta a tempi migliori.
In testa hanno pareggiato sia il Pisa (0-0 a Ferrara) che il Brescia di Pippo Inzaghi in casa (1-1) contro la rediviva Ternana ed è contestato dal suo pubblico.
Il Como in riva al lago non ha superato il Crotone (1-1) il quale però, per raggiungere posizioni di classifica più consone, deve cambiare marcia e i pareggini non servono alla bisogna.
Il Cosenza è crollato in casa contro l’Ascoli (1-3) con pieno demerito e, se il nostro campionato dovesse decidersi arrivando alla fine 5 punti sopra i calabresi, l’impresa ci pare alla nostra portata.
Il Perugia di Alvini e Giannitti invece è scivolato in casa contro il Pordenone (0-1) ma non crediamo che la squadra di Lovisa, pur con suo figlio in campo, possa cominciare una rincorsa clamorosa. Il Perugia non è stato brillante ma il pareggio sarebbe stato un risultato equo.
Infine il big match fra Lecce e Cremonese s’è chiuso all’ultimo respiro con la vittoria dei giallorossi (2-1) ma la Cremonese ha parecchio da recriminare. La squadra di Baroni e Corvino è a due punti dalla capolista Pisa ma con una partita ancora da recuperare.
In barba alla sportività teniamo a far osservare come i dirigenti di alcune nostre concorrenti dirette alla salvezza a volte ci danno una grossa mano ritardando esoneri già scritti nelle cose: alla Spal, hanno resistito troppo tempo con Clotet mentre Venturato, neo assunto, dà garanzie ben diverse. In altre piazze invece hanno cannato clamorosamente le mosse. Vedi Crotone, dove fallisce Modesto, arriva Marino ma, per mancanza di risultati, si torna a Modesto. E c’è pure chi cade dalla padella nella brace, come a Cosenza dove è stato recuperato due mesi fa Occhiuzzi ma senza crederci troppo. Oppure a Vicenza, dove è stato individuato Brocchi come possibile salvatore della patria al posto di Di Carlo, ma finora non si è visto un deciso salto di qualità. In settimana invece saranno pubblicate una serie di considerazioni di Cichinisio che parlerà pure del recupero della XIX giornata che si giocherà nella tana del lupo a Vicenza nel fine settimana.
Ad maiora.